18 marzo 2009

Fuoco ai fucili proibiti

Le fiamme bruciano a Nairobi circa 2mila fucili illegali requisiti dall'esercito in diverse regioni del Paese

Immagine tratta da Corriere.it

No Condom!


Aids, il Papa: «I preservativi non combattono l'epidemia, ma aumentano i problemi»

L'epidemia di Aids «non si può superare con la distribuzione dei preservativi che, anzi aumentano i problemi»: è quanto ha affermato Benedetto XVI, durante il suo viaggio verso l'Africa. Il Papa ha indicato come unica strada efficace quella di un rinnovo spirituale e umano nella sessualità. Il Papa ha ricordato che la Chiesa cattolica fa tanto in Africa contro l'Aids. «È una tragedia che non si può superare solo con i soldi, non si può superare con la distribuzione di preservativi, che anzi aumentano i problemi». Serve invece, ha proseguito, un comportamento umano morale e corretto ed una grande attenzione verso i malati: «soffrire con i sofferenti». Per l'Africa, il Papa lancia anche un appello alla solidarietà internazionale perché non lasci sprofondare il continente sotto il peso della crisi economica. Benedetto XVI, parlando durante una conferenza stampa a bordo dell'aereo in viaggio verso la capitale del Camerun, ha però ribadito che il mondo della finanza e dell'economia devono ritrovare la centralità dell'etica. «Questa crisi economica - ha osservato - è il prodotto di un deficit dell'etica». Benedetto XVI ha anche annunciato che di questo parlerà nella sua prossima enciclica. «Era quasi pronta - ha rivelato - ma poi è intervenuta la recessione globale e abbiamo dovuto rilavorarci proprio per offrire un messaggio all'umanità in questa congiuntura».

Articolo tratto da L'Unità.it

D'accordo che i preservativi da soli non bastano perchè bisogna fare una campagna educativa contro l'Aids, ma dire che aggravano il problema mi sembra una cagata pazzesca!!!
Qualche preghiera in più risolverà tutti i problemi...che Dio ce la mandi buona!!!

17 marzo 2009

L'oblio (temporale) della crisi


Guinness anti-crisi, così la stout nutre la Celtic tiger

A Dublino e dintorni in molti sperano che almeno oggi San Patrizio faccia la grazia. E che nel giorno della sua festa il patrono aiuti l'Irlanda a dimenticare per qualche ora la crisi che ha reso la Celtic tiger di ieri un innocuo e spaventato animale alla ricerca di un luogo sicuro in cui aspettare che finisca la tempesta. In realtà la recessione imperante ha colpito anche il budget della festa più grande di tutto l'anno: la crisi c'è e la città di Dublino si è vista costretta a tagliare le spese per la gigantesca parata (che da qualche anno supera per spettacolarità e numero di figuranti anche quella di New York) dell'8% rispetto all'anno scorso; in ogni caso il copione verrà rispettato e a mezzogiorno in punto da Parnell square partirà l'interminabile serpentone che mezzo milione di spettatori - complici le previsioni di bel tempo - accompagnerà fino alla cattedrale di San Patrizio.
Chi alla crisi almeno finora sembra tenere testa è il biglietto da visita più conosciuto e apprezzatto d'Irlanda, la Guinness. La celebre stout inventata nel 1759 da Arthur Guinness quest'anno festeggia i suoi primi due secoli e mezzo, e come in omaggio al compleanno tondo tondo i suoi estimatori sparsi per tutto il mondo almeno per ora sembrano non voltargli le spalle. Anche in Irlanda, dove il crollo dei consumi è generalizzato: il secondo semestre del 2008 si è chiuso con una crescita delle vendite del 2%, e «anche nei primi mesi del 2009 stiamo mantenendo il trend», spiega Irene Sorohan, commercial manager della Guinness Storehouse di Dublino: «le vendite sono in lieve aumento e in controtendenza rispetto ai nostri competitor. Per questo negli ultimi mesi abbiamo sensibilmente incrementato la nostra quota di mercato». Di quanto non è dato saperlo, ma certo è che la Guinness - che nei Pub di Dublino è venduta in media a 4,50 euro alla pinta, contro i cinque euro e oltre delle lager più diffuse - ha dalla sua il prezzo oltre al blasone: la crisi è crisi, chi si beve cinque o sei pinte alla volta se sceglie la stout arriva a risparmiare anche 3 o 4 euro in una sera, che in un mese possono diventare 50.
Ma forse è fuori dall'Irlanda che il marchio Guinness si toglie le maggiori soddisfazioni. Dietro alla crescita del 7% delle vendite registrate nella seconda metà del 2008 ci sono le performance ottenute sul mercato asiatico (+18%) o africano (+25%), più che sufficienti a compensare il calo del 7% del mercato Usa. Per avere un'idea della popolarità a prova di recessione di cui gode questa miscela di orzo, luppolo e acqua rigorosamente prelevata dalle sorgenti dei monti di Wicklow (e non dal fiume Liffey, come vuole una maligna leggenda messa in giro dagli inglesi invidiosi) basta fare un giro nella Storehouse della capitale, aperta dieci anni fa a due passi dal birrificio di St. James gate, da cui ogni giorno vengono sfornate 3 milioni di pinte di Guinness. Risultato di una delle prime operazioni volute dalla multinazionale Diageo quando nel 1997 ha acquisito il marchio Guinness, il museo interattivo – realizzato al centro della storica brewery e costato 32 milioni di euro – anche quest'anno viaggia su cifre da record; soprattutto in questi giorni: sabato i visitatori sono stati 5.700, e con ogni probabilità i giorni di San Patrizio si chiuderanno ben oltre ai 13mila biglietti staccati l'anno scorso. Da tre anni il posto di marketing and sales manager è occupato da un'italiana sposata a un irlandese, Valentina Doorly, che snocciola soddisfatta cifre notevoli: «nel 2008 i turisti arrivati in Irlanda dall'Europa, Regno Unito escluso, sono cresciuti del 15%, ma noi abbiamo registrato un incremento del 47 per cento. Gli arrivi di italiani nel Paese sono diminuiti dell'11%, mentre da noi sono saliti del 25%, arrivando a una quota di penetrazione del 41%». In pratica, quasi un italiano su due che mette piede sull'isola non resiste al richiamo della storehouse, che oggi pomeriggio ospita un gigantesco party con 250 artisti: dei 13 milioni di pinte di Guinness che verranno bevute in onore di San Patrizio, una buona parte verra' consumata proprio qui.


Articolo tratto da IlSole24Ore.com