11 dicembre 2006

L'affetto del calcio per D'Aguanno

Tante testimonianze in memoria del giornalista Mediaset scomparso ieri a soli 42 anni.
Totti: "Con lui avevo un rapporto speciale".
Materazzi: "Indossò la mia maglia in Francia, un grande uomo"

MILANO, 10 dicembre 2006 - Milan e Torino lo hanno ricordato giocando col lutto al braccio. Stasera nella tribuna stampa dell'Olimpico in occasione del derby di Roma, nel posto di Mediaset, sarà posto un mazzo di fiori per lui. Sono solo alcune delle tante testimonianze d'affetto per ricordare Alberto D'Aguanno, il noto giornalista televisivo scomparso ieri, stroncato da un malore a soli 42 anni. Questa sera, nel corso della trasmissione Controcampo - Ultimo minuto, il conduttore Sandro Piccinini ha ricordato in apertura l'amico e collega a nome di tutta la redazione di Mediaset, ancora sotto choc per l'accaduto.
Un po' tutto il mondo del calcio ha voluto ricordare Alberto. A cominciare da Francesco Totti, il capitano della Roma, la squadra per cui lui faceva il tifo. "Trovare le parole giuste in questi casi non è semplice - ha dichiarato Totti - faccio le condoglianze alla famiglia. Era un grande uomo, una grande persona e un grande professionista. Era tifoso della Roma, mi stimava, con lui avevo un rapporto speciale non quello normale tra giocatore e giornalista. Una persona fantastica che difficilmente dimenticherò".
Prima del derby la tifoseria giallorossa ricorderà D'Aguanno con uno striscione in curva Sud. "Alberto, a un romanista vero, dalla curva un saluto sincero". Dopo Empoli-Inter, Marco Materazzi si è presentato in sala stampa per parlare di lui. "Ricordo quando mi chiese di indossare la mia maglia della nazionale allo Stade De France in occasione di Francia-Italia - ricorda Materazzi - poi mi mandò un mms per farmi vedere che si era messo la mia maglia, era fiero di quello che aveva fatto e faceva bene ad esserlo. Era un grande uomo".
Oltre alle tantissime testimonianze delle squadre e dei dirigenti del calcio, non sono mancate anche quelle dei tantissimi colleghi che hanno conosciuto, collaborato o semplicemente stimato Alberto. Come Massimo De Luca, responsabile di Rai Sport e a Mediaset per tanti anni: "La scomparsa di Alberto D'Aguanno è stata vissuta come un dolore enorme da tutta la redazione di Rai Sport perché si era fatto apprezzare da tutti per le sue qualità professionali, ma anche per lealtà e correttezza. Tutti sentono di avere perso un amico, per me è un dolore ancora più grande avendo lavorato 14 anni con lui e anche in parte con sua moglie. Abbiamo perso una amico fraterno e siamo davvero affranti, tutti".

Articolo tratto da Gazzetta.it

Morire a 42 anni per un malore cardiaco, lasciare una moglie e due figli (di cui uno di 1 mese), seguire la stessa sorte del fratello, anche lui morto nello stesso modo pochi anni fa: senza parole!
Ogni volta che ripenserò alla vittoria del Mondiale in Germania, inevitabilmente un ricordo andrà anche a lui, sempre presente in radio e alla tv con i suoi servizi giornalistici.