31 maggio 2007

La bimba in fuga dal napalm 35 anni dopo

La vietnamita Kim Phuc posa con la foto che la ritrae mentre, bambina di nove anni, nel giugno del '72 fuggiva dopo un attacco con il napalm che le ha provocato ustioni che le hanno lasciato profonde cicatrici.


Articolo tratto da Repubblica.it

30 maggio 2007

Il Grande...Rene!!!

Olanda, un rene al vincitore del reality
La tv BNN lancia "Il grande donatore-show": «Una malata terminale deciderà a chi dare il suo organo».

AMSTERDAM (Olanda) - Migliaia di persone in attesa di un trapianto renale? Endemol (la casa di produzione famosa soprattutto per il suo "Grande Fratello") e una tv olandese regalano un rene. Succederà nel corso del "De Grote Donorshow" ("Il grande donatore-show") il prossimo venerdì (1 giugno): «La 37enne Lisa dovrà decidere a chi dei tre candidati dare il suo organo», ha comunicato sabato mattina l'emittente BNN. In pratica, il pubblico da casa indicherà alla malata terminale quale candidato potrà beneficiare del suo rene. L'annuncio ha suscitato un vespaio di polemiche, tanto da spostarsi la settimana prossima anche al Parlamento dei Paesi Bassi che discuterà del macabro quanto bizzarro show. «È l'ultima frontiera del reality?», si chiede il quotidiano di Rotterdam «Algemeen Dagblad», che riporta la notizia.
Secondo la responsabile per i media dei cristianodemocratici (CDA), Joop Atsma, è «moralmente sbagliato e da condannare».
L'emittente «Barts Neverending Network» (BNN), fondata 10 anni fa, è prevalentemente seguita dal pubblico più giovane. È già balzata alla ribalta delle cronache dopo aver trasmesso il provocante programma «Neuken doe je zo!» («This is how you fuck!»); sette puntate nelle quali venivano date lezioni molto esplicite sul sesso. Lo scorso anno è partito invece il seguitissimo «Spuiten Slikken», dove da studio diversi giovani raccontano le loro esperienze sessuali ed elencano le varie droghe assunte.
Laurens Drillich, il 40enne proprietario della rete, difende il suo concetto ribadendo che lo show, come programmato, andrà in onda. «I candidati hanno il 33 per cento di probabilità di ricevere un rene. È sicuramente meglio che essere una delle tantissime persone in lista d'attesa», ha detto. «Spesso i cittadini pensano che a differenza di qualche anno fa, ora gli organi per i trapianti siano sempre disponibili. Invece è il contrario», ha puntualizzato Drillich. Il fondatore della rete, Bart de Graaf, è morto cinque anni fa; anche lui si trovava su quella lunghissima lista per un trapianto di reni, ha riferito BNN. Qualche mese fa il governo guidato dal cristiano-democratico Jan Peter Balkenende ha promosso una vasta campagna di sensibilizzazione, tesa a motivare l'opinione pubblica sulla necessità di registrarsi come potenziale donatore.
Riscontri positivi sono giunti dalla Fondazione olandese del rene: «Mi fa piacere che BNN dia spazio anche a questo problema ma non sopporto i loro metodi», ha detto il direttore Paul Beerkens.


Articolo tratto da Corriere.it

Lo fanno solo per sensibilizzare le persone al problema di chi ha bisogno di un trapianto di organi...che sciacalli, fanno veramente schifo!
A quando la realizzazione di un reality stile "The Truman Show"?!


25 maggio 2007

Ecco il Don Chisciotte firmato Shakespeare


Nel 1612, l'autore di Giulietta e Romeo scrisse Storia di Cardenio
Il testo andò perduto durante l'incendio che distrusse il Globe Theatre

È probabilmente l'accoppiata più forte della letteratura mondiale: il padre di tutti i commediografi e quello di ogni narratore, William Shakespeare e Miguel Cervantes. Immaginiamo che l'autore di Giulietta e Romeo abbia scritto un dramma ispirato dal Don Chisciotte di Cervantes. Immaginiamo che questo dramma sia andato in scena soltanto due volte, al tempo di Shakespeare, e poi il testo sia scomparso in un incendio del Globe Theatre di Londra; che quattro secoli più tardi un direttore della Royal Shakespeare Company riesca miracolosamente a ritrovare il dramma andato perduto e decida di metterlo in scena con una produzione ispano - britannica, in omaggio ai due formidabili scrittori uniti dalla singolare vicenda. È una storia che fa sognare e che diventerà realtà, stando a quanto annunciato l'altro giorno dal direttore della Royal Shakespeare Company, Gregory Doran, a Madrid. Ma è una storia che contiene anche un mistero: cosa ha esattamente ritrovato, il signor Doran? "Certamente non un manoscritto polveroso su uno scaffale", dice un portavoce della Royal Shakespeare Company interpellato da Repubblica qui a Londra. Per capirne di più, come in un giallo che si rispetti, conviene fare un passo indietro. Qualche notizia certa su un'opera di tal genere esiste. Il Don Chisciotte arriva in Inghilterra nel 1612, sette anni dopo la pubblicazione in Spagna, tradotto in inglese da John Shelton. Basandosi su un episodio del romanzo di Cervantes, quello stesso anno Shakespeare scrive un dramma intitolato Storia di Cardenio, aiutato da un altro commediografo, John Fletcher. Il "Cardenio" viene messo in scena due volte l'anno seguente al Globe Theatre, che viene però distrutto pochi mesi più tardi da un incendio (quello che i turisti visitano sulle rive del Tamigi è una copia) in cui vanno bruciati molti originali delle commedie del grande bardo, tra cui anche quella ispirata dal Don Chisciotte. Da allora si perdono le tracce del manoscritto, al punto da insinuare perfino il dubbio che sia mai esistito. Quarant'anni dopo la prima rappresentazione, nel 1653, uno storico dell'arte racconta di avere visto una copia del "Cardenio" firmata sul frontespizio da Shakespeare e Fletcher. Poi il giallo fa un altro balzo in avanti: nel 1727 il drammaturgo Lewis Theobald sostiene di avere scritto il suo dramma Double falshood (Doppia menzogna) traendo ispirazione dal "Cardenio". E veniamo al presente. Già nell'ottobre scorso Doran accennò vagamente al "ritrovamento" dell'opera perduta di Shakespeare. L'altro ieri, secondo quanto riporta il quotidiano spagnolo El Mundo, è stato più esplicito: "Siamo riusciti ad autenticare uno dei manoscritti sulla cui veridicità si facevano infinite supposizioni. Siamo riusciti a trovare degli originali affidabili. C'è un indizio molto chiaro. Confrontandolo con la prima edizione in inglese del Don Chisciotte, ci sono alcuni monologhi quasi identici. Shakespeare trascriveva spesso alla lettera dialoghi da testi originali, per esempio con Plutarco". Ma il giallo non verrà chiarito, né il mistero svelato, sino a quando il "Cardenio" ritrovato non andrà in scena, nel 2009.

Articolo tratto da Repubblica.it

22 maggio 2007

Così il panettiere sconfisse McDonald's

Qualche anno fa, la notizia fece il giro del mondo: ad Altamura, in Puglia, una piccola focacceria locale decise di fare concorrenza al colosso, aprendo un negozio proprio accanto.
E il gigante, dopo un anno, fallì...
E la storia (vera) adesso diventa film.
In Puglia le riprese della docufiction "Tu vo' fa' l'ammericano" diretta da Nico Cirasola e prodotta dalla Pablo.

La notizia, qualche anno fa, fece il giro del mondo.
Finendo dritta dritta sulle pagine dei quotidiani stranieri, dal New York Times a Liberation. Attratti da una storia in cui il localismo vince sulla globalizzazione, la bravura di un artigiano sul potere di una multinazionale, l'unicità dei sapori sulla riproducibilità dei menù. Grande protagonista della vicenda, un panettiere di Altamura, in Puglia, che sconfisse, umiliò e costrinse alla fuga nientemeno che... il colosso dei colossi, ovvero McDonald's. Con queste premesse, non sorprende che l'episodio in questione - così intrigante, così intrinsecamente cinematografico - sia diventato film. O meglio una docufiction (mix di realtà e ricostruzioni con attori, molto in voga in questi anni) diretta dal regista Nico Cirasola, e prodotto da Gianluca Arcopinto a Alessandro Contessa per Pablo Bunker Lab. Ma facciamo un passo indietro. Perché per raccontare questo film dai mille sapori - quello del pane fresco di forno, ma anche quello delle friggitrici per hamburger e patatine - conviene partire dalla vicenda che lo ha ispirato. Tutto comincia nel 2001, quando ad Altamura, provincia di Bari, viene inaugurata, tra la curiosità di tutti gli abitanti, una grande, fiammante sede di McDonald's: un ristorante di 550 metri quadri, con tanto di massiccia campagna promozionale in tutta la zona, portata avanti con le più aggiornate tecniche di marketing. Sembrava un trionfo annunciato. E invece, per questa ennesima filiale del fast food più celebre del mondo, arriva la Nemesi. Nei panni - tranquilli, apparentemente innocui - di Luca Digesù, di professione panettiere. Che, spinto anche da tale Onofrio Pepe, presidente di un'associazione costituita per tutelare la cultura alimentare locale, decide di osare l'inosabile. Di sfidare il gigante, e proprio a un passo da casa sua. In pratica, di aprire una piccola bottega di prodotti freschi, una focacceria, proprio accanto al megaristorante. Morale della favola: la concorrenza di Luca è spietata. E il colosso è costretto a chiudere i battenti: nel giro di un anno e mezzo, il fallimento è inevitabile. E dunque non sorprende che la vicenda abbia interessato anche i media stranieri: non è storia di tutti giorni, che una focaccia (pugliese, nel caso specifico) affossi i Big Mac. Una classica vicenda di orgoglio regionale che ha spinto il regista Nico Cirasola, insieme ad Alessandro Contessa, a ricavarne un soggetto. Che poi è diventato la sceneggiatura di un film dal titolo Tu vo' fa' l'ammericano, che vede - nelle parti non documentarie ma di finzione - comparire, come attori, Onofrio Pepe, Luca Cirasola e Tiziana Schiavarelli. Ecco la trama. Onofrio, altamuriano doc, come ogni domenica assiste allo spettacolo dei pupi, nella villa del Paese. E proprio mentre vediamo in scena Pinocchio e Lucignolo nel paese dei balocchi, lui comincia a raccontare a due bambini la storia vera del grande fast food e della focacceria. In cui i personaggi reali si mischiano e si confondono con quelli, più grotteschi, frutto della fantasia; il macellaio, il netturbino, il barbiere. E poi, immancabile, l'happy end: non solo la vittoria di Davide contro Golia, ma anche i panettieri che vanno in trasferta negli Usa con una missione precisa. Convertire anche gli americani alla bontà della focaccia... Questo il progetto. Solo in parte realizzato: sono state fatte già delle riprese, da cui è stato ricavato questo primo filmato promozionale. "Necessario - come spiega il produttore, Alessandro Canessa - per trovare sponsor. Insomma l'avventura è partita con una grande ricchezza più di idee che di denaro. Con la voglia di dimostrare che il cinema italiano deve recuperare passione e gioia, puntando su storie legate alla cultura e al territorio del nostro Paese". E se i realizzatori avranno anche solo la metà della determinazione dei panettieri di cui celebrano le gesta, possiamo essere certi che l'impresa riuscirà.

Articolo tratto da
Repubblica.it

16 maggio 2007

Campioni brasiliani...


Traduzione
Titolo:"Il Brasile mette paura ai suoi avversari!"
Ronaldinho:"Siamo davvero così brutti?"
Roberto Carlos:"Certamente!"

14 maggio 2007

Statue viventi e miss...trans!


A Madrid la terza edizione del concorso internazionale delle statue viventi ha animato le vie del quartiere storico La Latina di effigi animate di opere d'arte. Quest'anno il concorso si ispirava alla fiesta di S.Isidro. L'attrice e presidente della Asociación Española de Estatuas Vivientes, Paula Noviel, ha spiegato, prima di insediarsi sul suo piedistallo, che fare la statua vivente "è una forma di donare l'arte agli altri"

Si chiama Thanyarat Jirapatpakorn, ha 21 anni è ed stata incoronata reginetta all'ultima edizione di Miss Tiffany. La giovane è risultata prima tra le 30 finaliste. Il concorso che premia la più bella transessuale thailandese si è svolto nei giorni scorsi nella città di Pattaya a circa 150 chilometri da BangkokArticoli tratti da Repubblica.it

07 maggio 2007

Foto segnaletiche


Celebrità colte in condizioni critiche, malconce e con occhi pesti, immortalate in una serie di foto segnaletiche shock. E' l'ultima burla di
Worth1000, il sito di appassionati di Photoshop, che raccoglie migliaia di fotoelaborazioni.


Articolo tratto da
Repubblica.it

03 maggio 2007

Primo maggio e Santa Inquisizione


I sindacati criticano il conduttore Andrea Rivera che attacca il Vaticano: "La Chiesa non si è mai evoluta"

I segretari Cgil-Cisl-Uil: "Dichiarazioni molto stupide, frasi del tutto inopportune"


ROMA - Una lunghissima maratona musicale seguita da 700.000 persone, una cifra che supera quella della scorsa edizione. In Piazza San Giovanni, gremita per il tradizionale concertone organizzato dai sindacati, sotto i megaschermi che circondano il palco, gli striscioni con lo slogan di quest'anno, "L'Italia riparte dal lavoro". Il concerto del Primo maggio 2007 è dedicato ai 50 anni del rock, e alle morti bianche. "Non possiamo più andare avanti in questo modo", ricorda dal palco il segretario della Cgil Guglielmo Epifani. Paolo Rossi annuncia che oggi alle 21 sono state spente per decisione del sindaco di Roma Walter Veltroni le luci del Colosseo, proprio per ricordare tutte le persone morte a causa di incidenti sul lavoro. Ma questo primo maggio è stata anche l'occasione per un appassionato revival dalla storia del rock: molti i brani 'pietre miliari' eseguiti dai vari artisti. Importante anche la presenza di una 'pietra miliare' vivente del rock: Chuck Berry, in formissima nonostante gli 81 anni.
Protagoniste di questa edizione però anche le polemiche, che si sono concentrate in particolare sulle dichiarazioni di Andrea Rivera, il primo dei tre conduttori, al quale era stato affidato il compito di rompere il ghiaccio, poco dopo le 15, presentando dal palco e in diretta su RaiTre i gruppi emergenti, Vega's e Valentina Lupi. Il "citofonista" del salotto televisivo di Serena Dandini, in poco meno di un'ora e tra un'esibizione e l'altra si è ritagliato anche i suoi spazi per cantarla ai lavoratori, ai disoccupati, ai tre milioni e mezzo di lavoratori in nero e alle tantissime, troppe vittime degli incidenti sul lavoro: "Siamo un Paese di eroi, ma molti eroi cadono dai tralicci, mentre noi ci ricordiamo solo di Quattrocchi". Dopo aver ringraziato Woodcock per aver fornito i numeri di telefono degli artisti ospiti del concertone ("Oggi pm non significa mica pubblico ministero ma personal manager"), Rivera ha rincarato la dose. "Il Papa ha detto che non crede nell'evoluzionismo. Sono d'accordo, infatti la chiesa non si è mai evoluta", ha detto alla folla di giovani della piazza. "Non sopporto che il Vaticano abbia rifiutato i funerali di Welby. Invece non è stato così per Pinochet, a Franco e per uno della banda della Magliana. E' giusto così - ha sottolineato Rivera - assieme a Gesù Cristo non c'erano due malati di sclerosi multipla, ma c'erano due ladroni".
Raggiunto nel backstage subito dopo la sua esibizione, Rivera ha detto che gli erano giunte voci che qualcuno si era risentito per le sue dichiarazioni: "La messa è finita, andate in pace - è stato il commento - mi dispiace e non trovo giusto che qualcuno mandi i proiettili a Bagnasco, ma la Chiesa in cui mi riconosco è quella di san Francesco".
Le critiche dei sindacati. Fortemente critici verso Rivera soprattutto i padroni di casa, cioè i segretari di Cgil, Cisl e Uil. "Sono dichiarazioni molto stupide che non condivido - ha detto Luigi Angeletti della Uil - in un paese civile la libertà religiosa e della Chiesa è altrettanto importante della libertà politica e sindacale". Per Raffaele Bonanni della Cisl, "il concerto del primo maggio non è il luogo adatto per fare politica e fare divisioni. Ma è l'espressione più grande di tolleranza e di convivenza. Se Rivera si è fatto qualche bicchiere in più, fa bene a fare una doccia fredda". "Sono frasi del tutto inopportune, tanto più in una giornata come questa", ha detto Guglielmo Epifani della Cgil.
Anche il direttore di Raitre Paolo Ruffini si è associato alle critiche contro Rivera: "Questa è una festa dei lavoratori e del sindacato, momento di tolleranza e di convivenza. E' un grande spettacolo che la Rai riprende e trasmette ogni anno perchè anche questo è il suo ruolo, senza censurarlo o pretendere di determinarne i contenuti. Quanto alle parole di Rivera, non posso non concordare con quanto hanno affermato i segretari di Cgil, Cisl e Uil".

Articolo tratto da Repubblica.it

Evviva la laicità dello stato! Ma poi cos'ha detto di sbagliato? Rivera ha solo riportato dei fatti realmente accaduti!

02 maggio 2007

Do you really want to hurt me?


Boy George, notte di passione «violenta»

La stella della musica anni'80 di nuovo alle prese con la giustizia.

L'eccentrico cantante dovrà rispondere di sequestro di personae violenza carnale ai danni di un giovane modello omosessuale.

LONDRA – L’ex cantante androgino Boy George, una delle icone della musica degli anni ’80, è stato arrestato domenica per aver rapito e violentato un modello gay. La popstar 45enne, che ha interpretato alcune delle canzoni più famose di quegli anni, come «Do you really want to hurt me?» e «Karma Chameleon» con il suo gruppo Culture Club, avrebbe incatenato e poi abusato del giovane modello Auden Carlsen nella sua villa di Shoreditch, un quartiere nell’est della capitale.
Il 28enne Carlsen, che lavora come modello fotografico e come «escort» serale, ha raccontato di aver seguito il ca
ntante a casa dopo che Boy George (vero nome George O’Dowd) lo aveva pagato 400 sterline (circa 600 euro) per fargli delle foto. A mezzanotte, dopo averlo fotografato in mutande, in una serie di pose sexy, Boy George lo avrebbe spinto contro un muro, incatenato grazie all’aiuto di un complice (che resta per ora ignoto), e poi gli avrebbe detto: «Ora avrai quello che ti meriti». Terrorizzato, Carlsen ha descritto come la popstar, recentemente finita nei guai per possesso di cocaina e eroina, gli avrebbe poi mostrato una valigia piena di oggetti sadomaso, tra cui frustini, manette e altri «sex toys».
Alle 5 del mattino, quando Boy George è uscito di casa per andare al negozio all’angolo, il norvegese Carlsen è riuscito a liberarsi, strappando il gancio che lo manteneva incatenato al muro
e scappando dalla finestra. Mezzo nudo ed impaurito, il modello è riuscito a trovare rifugio presso un’edicola, dalla quale ha chiamato la polizia. Carlsen ha poi dichiarato: «E’ ironico che una delle canzoni più famose di Boy George è «Do you really want to hurt me?» (Vuoi davvero farmi male? n.d.r) perché io ho veramente pensato che volesse farmi fuori!»
Nell’agosto 2006 Boy George è stato costretto dal tribunale di New York a fare il netturbino nella Grande Mela, come punizione per essere stato trovato in possesso di grosse quantità di cocaina. Attualmente, Boy George , che stamattina è stato rilasciato su cauzione e dovrà presentarsi davanti ad un giudice tra un mese, sta cercando di resuscitare la sua carriera musicale lavorando con Kylie Minogue, sul prossimo album della cantante australiana.

Articolo tratto da Corriere.it

Ma voi senza trucco l'avreste riconosciuto?!!

Campagna pubblicitaria Croce Rossa a San Francisco