31 ottobre 2007

Birmania: atrocità continue


Monaci di nuovo in strada in Birmania

Manifestazione di un centinaio di religiosi nel nord del paese. Giunta sotto accusa: «arruola i bambini».

Per la prima volta, dopo le violente repressioni delle manifestazioni anti-governative dello scorso mese, un centinaio di monaci buddisti è sceso di nuovo in strada, intonando canti, nel nord della Birmania. I monaci, che hanno sfilato recitando preghiere per circa un’ora, sono partiti dalla pagoda Shwegu, a Pakokku, un centro con oltre 80 monasteri, che si trova a oltre 600 chilometri a nord ovest di Rangoon. La manifestazione si è svolta senza incidenti, hanno detto due monaci contattati telefonicamente, che hanno parlato in condizione di anonimato.
L'’organizzazione americana per la difesa dei diritti dell’uomo Human Rights Watch (Hrw) ha accusato la giunta
militare birmana di arruolare bambini nelle sue forze armate. Secondo Hrw, i reclutatori del governo arruolano i bambini a causa del «continuo ampliamento dell’esercito, l’elevato tasso di diserzione e la mancanza di volontari». «I reclutatori militari e i mediatori civili ricevono pagamenti in contanti e altri incentivi per ogni nuova recluta, anche se il reclutamento viola palesemente l’età minima o i criteri di salute», dice Hrw nel suo rapporto di 135 pagine.
L'inv
iato speciale delle Nazioni Unite per la Birmania, Ibrahim Gambari, compirà la sua seconda missione birmana a partire dal prossimo fine settimana, dal 3 all'8 novembre, secondo quanto rivelano fonti diplomatiche occidentali a Rangoon.

Articolo tratto da Corriere.it

Le foto di un monaco trucidato: non servono commenti!


30 ottobre 2007

Gli "intoccabili"


Iraq, per i civili uccisi immunità ai mercenari Blackwater


Gli investigatori del Dipartimento di Stato Usa hanno concesso l'immunità alle guardie di sicurezza della Blackwater in merito all'inchiesta sulla morte di 17 iracheni lo scorso 16 settembre a Baghdad. A riportarlo, in un articolo consultabile online , è il New York Times che sottolinea - citando funzionari governativi - come di fatto si frenino così tutti gli sforzi per perseguire i vigilantes della società coinvolti nell'episodio.
Secondo quanto riporta il giornale gli investigatori del braccio investigativo dell'agenzia, il Bureau Diplomatic Security, non hanno il potere di concedere l'immunità, mentre i procuratori del dipartimento di giustizia che, invece, questo potere lo hanno non hanno ricevuto alcuna informazione sul dispositivo. Le fonti confidenziali, sotto anonimato, riferiscono poi che alla maggior parte delle guardie della Blackwater, implicate nella vicenda del settembre scorso, è stata offerta una sorta di immunità, per così dire, limitata.
E cioè gli è stato promesso che non sarebbero stati perseguiti per quel avrebbero detto durante i colloqui se avessero affermato la verità.
La questione dell'immunità ha rappresentato una sgradita sorpresa per il Dipartimento di G
iustizia che era già alle prese con questioni giuridiche relative a come intraprendere azione penali su civili americani in Iraq.
I dipendenti della Blackwater e altri contractor non possono essere, infatti, giudicati da tribunali militari e non è ancora chiaro - scrive il New York Times - come le leggi penali americane possano coprire reati com
messi in territorio iracheno.
Tra l'altro gli americani non possono essere giudicati dalla legge irachena anche in base ad un accordo siglato dall'autorità d'occupazione degli Usa nel 2003 e che non è stato abrogato dal Parlamento iracheno.

Articolo tratto da IlSole24Ore.org

29 ottobre 2007

Si è spento "Il Zampetti"


«Ragazzi della III C», addio al cummenda

È morto Guido Nicheli, ha dato volto all'indimenticabile Zampetti e a tanti personaggi della commedia italiana.

Ha dato il suo volto a Camillo Zampetti, il «cummenda» milanese della fortunata serie «I ragazzi della III C». Guido Nicheli è morto domenica pomeriggio all'ospedale di Desenzano del Garda per un ictus. Stempiato, aitante, baffi folti, interpretava un commerciante di salumi, diventato in breve uno streotipo di successo, con tanto di fan club. Ha fatto anche il comico, col nomignolo di Dogui, e aveva una grande passione per la recitazione sin da quando lavorava come odontotecnico insieme al cugino dentista. Ed è proprio in quello studio che un giorno ha ricevuto la telefonata di Enrico Vanzina che voleva proporgli quel personaggio, fatto su misura per lui. Partì quindi per Roma, dove venne girata la puntata numero 0 dei «Ragazzi della III C». Un successo annunciato: a fine anni Ottanta ne furono realizzate ben tre serie.
Da
allora per «Il Zampetti» è una serie lunghissima di nuove commedie all'italiana, dalle varie «Vacanze» dei fratelli Vanzina (da «Vacanze di Natale» del 1983 a «Vacanze sulla neve» del 2000) sino ai film con Paolo Villaggio («Fantozzi 2000 - La clonazione»), mentre prima dell'exploit televisivo aveva già partecipato a «Una vacanza bestiale», «Eccezzziunale veramente», «Viuuulentemente mia», per arrivare a «Sapore di mare». Nicheli amava il suo cummenda ma ricordava sempre un film in particolare, «Lo scemo di guerra» di Dino Risi, il suo unico ruolo drammatico (in cui è doppiato in siciliano), grazie al quale arrivò al Festival di Cannes. Lo sguardo intenso, serio nelle sue iperboli verbali su soldi e cose da comprare, gioielli per tacitare la moglie, maiali, ma più spesso maiale, ovvero donne e amanti, Nicheli aveva una gestualità originale, vera caratteristica del personaggio assieme all'inflessione tipicamente lombarda.

Articolo tratto da Corriere.it

26 ottobre 2007

Miti americani


Tutti in fila per Jesse James

Missouri, da mito a culto. Fiori, messaggi e monete sulla tomba: «È il nostro Robin Hood» Migliaia di persone visitano le case museo del guerrigliero che divenne ladro e assassino.

La
tomba di Jesse James è in un cimitero alle spalle di un centro commerciale a Kearney, piccola città del Missouri. A un tiro di Winchester c'è una fila di negozi. Spicca quello con l'insegna «Armi Eccezionali». Sulla vetrina ha un cartello emblematico: «Se le pistole provocano crimine, le matite scrivono parole sbagliate». Dentro, sugli scaffali, fucili e mitra d'ogni tipo, in libera vendita. «Hai visitato la tomba di Jesse? È dall'altra parte della strada », ti indica con un cenno della testa una giunonica commessa. Infatti, attraversi la Statale e ci sei. Non ci sono insegne a guidarti, ma non è difficile trovarla perché ai lati del cippo sventolano due bandierine sudiste. Le hanno messe da poco, vicino ad un vaso di fiori bruciato dal sole. «Ne porteranno altri », dice una signora spuntata dal nulla. È la moglie del custode. Non vuole dire il nome, non ama Jesse però non si fa pregare per raccontare quanta gente si raccoglie sulla tomba. «Oltre alle bandiere, a volte lasciano delle monetine. Pezzi da un quarto di dollaro». Piccoli segni di riconoscenza.
Da queste parti Jesse non è considerato assassino malgrado abbia spedito all'altro mondo diciassette uomini. Un conto per difetto: i 17 sono gli unici che hanno un nome. Per la gente del Missouri Jesse è come Robin Hood, rubava ai ricchi nordisti per dare ai poveri sudisti. Ed era già famoso — come ha ricordato uno scrittore — prima ancora di morire: scrivevano di lui, parlavano di lui come un mito. Perché oltre a rapinare banche e treni, Jesse incarnava — e incarna — la figura del guerrigliero sudista che non si arrende alla sconfitta. Nel Missouri la guerra di secessione non è stato un conflitto Nord-Sud ma una battaglia di vicinato. Una fattoria contro l'altra, una contea contro l'altra. E il bandito, dopo aver militato tra i guerriglieri di Quantrill, ha trasformato questa terra nel suo regno. «Nella vita di Jesse — ha scritto T.J. Stiles — riconosciamo il luogo in cui la politica incontra la pistola. Dove andava lui la guerra continuava». Un'immagine accresciuta dalla penna di un giornalista-politico dell'epoca, John Newman Edwards, che conia per la banda la definizione di «cavalleria del crimine».
Una provocazione, ma capisci che non lo è quando vai a visitare la casa dei James, distante poco più di un miglio dal cimitero. Oggi è un piccolo museo, visitato da migliaia di persone. Tra loro si nascondono molti sostenitori del bandito. Basta dare un'occhiata al registro dei commenti. Invece che firmarsi John o Mike usano il termine «ribelle». Una parola che suona come una pistolettata contro gli yankees. Un altro si spinge oltre: «Lunga vita a Jesse James». E poi giù una valanga di commenti entusiastici per come è tenuto il posto. Dietro la casa, sotto degli alberi, c'è una stele in pietra che ricorda la prima sepoltura del ribelle. Hanno inciso la data dell'uccisione — 3 aprile 1882 — e una frase che dice tutto: «Assassinato da un traditore e codardo il cui nome non merita di essere scritto qui». Il nome è quello di Bob Ford, il killer che lo ha colpito alle spalle nella casa di St. Joseph dove Jesse viveva con moglie e figli sotto falsa identità. È l'altro luogo di culto. Ci sono le sedie, la stufa, il letto e pistole. Sul muro del soggiorno c'è una macchia scura. Ti raccontano che è il buco del proiettile assassino. È una leggenda, ma i visitatori si soffermano, lo studiano come fosse una reliquia. «Ci sono persone che vengono qui e affermano di essere seguaci di Jesse», ha rivelato lo scrittore Ron Hansen, autore di un romanzo sul bandito. E non stiamo parlando di ricercatori o studenti. No, tipi anonimi che magari danno ai loro figli il nome Jesse. Sudisti fino al midollo. A loro non importa che si sia unito a killer spietati come Bill Anderson, detto Billy il sanguinario. Un secessionista che durante il massacro di Lawrence apostrofa così una donna: «Sono venuto per cercare vendetta e l'ho trovata». Per loro Jesse vola a cavallo della famosa giumenta bianca, una delle più veloci del West, in attesa del prossimo raid. Come scriveva Edwards: «I ragazzi stanno strisciando fuori della boscaglia».

Articolo tratto da Corriere.it



Biografia (tratta da Wikipedia.org)
Jesse James (Contea di Clay, 5 settembre 1847 – Saint Joseph, 3 aprile 1882) è stato un criminale statunitense.
Attivo con la sua banda negli anni appena successivi alla Guerra di secessione in quanto ex soldato confederato. Rapinò banche e impedì la costruzione di una grande ferrovia nel suo paese, il Missouri diventando un eroe agli occhi dei contadini del Sud, oltraggiati dai soldati dell'Unione. Conobbe la vita dura e violenta del Missouri, paese di frontiera in piena guerra di Secessione. Combatté con i confederati, ma divenne famoso compiendo molte rapine a banche, treni e persone in Missouri, Kentucky, Iowa, Texas, Mississippi, Minnesota insieme al fratello Frank, William "Bloody" Anderson, i fratelli Miller, Quantrill, Wild Bill Hickok, Archie Clement e Dave Pool sempre con un profondo odio verso gli unionisti. Divenne l'icona del rancore del sud fino alla sua morte avvenuta per tradimento da parte di un membro della sua banda nel 1882.

25 ottobre 2007

Birmania


Aung San Suu Kyi, manifestazioni nel mondo


Manifestazioni di solidarietà al Premio Nobel per la Pace, Aung San Suu Kyi, e a tutti i prigionieri politici detenuti in Birmania si sono svolte in 12 città del mondo. È il 12esimo anno di detenzione della leader dell'opposizione birmana, Aung San Suu Kyi. Per l'occasione, le sei donne premiate con il Nobel per la pace - Jody Williams, Shirin Ebadi, Wangari Maathai, Rigoberta Menchu Tum, Betty Williams e Mairead Corrigan Maguire - hanno lanciato un appello per la sua liberazione. Anche Amnesty International lancia l’appello: «Le autorità del Myanmar (Birmania) devono rilasciare immediatamente tutti i prigionieri di coscienza».
Le proteste si sono tenute davanti alle ambasciate cinesi di Londra, Parigi, Berlino, Dublino, Vienna, Sydney, Washington, Toronto, New York, Brasilia, Bangkok e Città del Capo. Gli organizzatori avevano chiesto ai partecipare di indossare una maschera con il volto di Suu Kyi e abiti bianchi come quelli dei prigionieri politici birmani.
Intanto, in Cina è giunto l'inviato delle Nazioni Unite Ibrahim Gambari, in missione diplomatica nella regione per ottenere l'appoggio dei Paesi vicini alla Birmania al processo di riconciliazione promosso dalle Nazioni Unite tra la giunta militare al potere dal 1962 e l'opposizione democratica.
Un mese fa i monaci buddisti sono scesi in piazza per protestare contro l'aumento dei prezzi e per chiedere l'avvio di un processo di riconciliazione. La giunta militare birmana ha risposto con la violenza, uccidendo 10 persone e arrestandone un altro migliaio, stando alle cifre ufficiali. Però secondo attendibili fonti dell’opposizione democratica, quelle governative di paesi terzi, e molti dissidenti, il bilancio sarebbe molto più pesante. Secondo la Bbc circa 10mila persone, tra cui molti bonzi, sono state arrestate dalle forze militari capeggiate dal generale Than Shwe e altre centinaia sono state uccise.

Articolo tratto da L'Unità.it

Chissà come vanno le cose, nessuno ne parla più...

24 ottobre 2007

Pubblicità progresso e critiche infondate!


Neonanto con la scritta omosex, è polemic
a

La foto in primo piano di un neonato dolcemente addormentato: sul polso sinistro un nastrino con la scritta “HOMOSEXUAL”.
E’la nuova campagna choc, ma questa volta Toscani non c'entra. C'entra la Regione Toscana, che ha scelto le immagini, in accordo con il Ministero per le Pari Opportunità, per combattere contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere.
La foto è stata ceduta gratis ed è realizzata dalla Fondazione canadese Emergence.
"L’orientamento sessuale non è una scelta", recita lo slogan della campagna che prevede affissioni in tutta la Toscana e su alcune testate nazionali. Una campagna choc che già sta facendo discutere. E infatti numerose sono state le reazioni.
"L'Italia si adegui alla Toscana", ha commentato Aurelio Mancuso, presidente nazionale Arcigay: ''La nuova campagna è assolutamente all'avanguardia nel panorama della difesa dei diritti delle persone. Battersi contro l'omofobia per il superamento degli steccati ideologici è segno intangibile di una società più giusta, più serena e più pacifica''.
La Toscana, secondo Grillini, ''si conferma leader per i diritti di gay, lesbiche e transessuali e per la lotta alle discriminazioni, nonché‚ per le politiche inclusive della diversita'''. Un'iniziativa che secondo il parlamentare socialista andrebbe estesa a tutte le regioni: ''Farebbe davvero bene, ad esempio, alla Lombardia che ha bandito una mostra d'arte gay da Milano e ha un consigliere regionale come Prosperini che ha invitato a garrotare gli omosessuali''.
''Pur di affermare un modello alternativo di società, nel quale domina l'indeterminatezza sessuale, la Regione Toscana non esita a utilizzare un neonato in modo strumentale e ideologico'', attacca Isabella Bertolini, Vice Presidente dei Deputati di Forza Italia. ''Trovo assolutamente di cattivo gusto abusare di un infante indifeso e incapace di esprimere una volontà e un consenso compiuto, per una campagna offensiva ben oltre i limiti della decenza. L'amministrazione rossa della regione toscana, dopo la proposta di assegnare anche agli immigrati clandestini la tessera sanitaria, si segnala per un'altra decisione intrisa di un furore ideologico vergognoso e inaccettabile. "L'appoggio del Governo Prodi attraverso il patrocinio del Ministero delle Pari opportunità, rende il tutto ancora più sconcertante.
La deriva laicista e relativista della maggioranza di sinistra - conclude Bertolini - rischia di compromettere il nostro sistema di valori di riferimento''.
''Affrontare le discriminazioni sessuali - dice l'assessore regionale alle riforme istituzionali Agostino Fragai - non toglie nulla, né in termini di tempo né di risorse, ad altri problemi. Una società più coesa, che non discrimina, assicura più diritti per tutti''.


Articolo tratto da www.libero.it

A me l'idea piace e non la reputo offensiva verso nessuno, se poi si critica tanto per fare...

23 ottobre 2007

Acquisizioni strategiche e "composizione" del PIL italiano


Nike si compra Umbro e conquista il settore calcio


Nike sempre più forte nel business del pallone. Il primo produttore mondiale di scarpe sportive ha raggiunto un accordo per acquisire la società inglese Umbro per 285 milioni di sterline. l'Acquisizione del marchio che veste la nazionale inglese, farà così aumentare di un decimo le vendite nel settore calcio. Nike, secondo quanto riferisce Bloomberg citando un comunicato, ha presentato un'offerta da 193,06 pence per azione, pari al 61% in più rispetto alla chiusura in Borsa di Umbro del 17 ottobre, quando la società inglese annunciò di essere stata avvicinata da un potenziale compratore. Con questa operazione, il colosso americano persegue l'obiettivo dichiarato lo scorso anno di conquistare una posizione di «dominanza» nel settore dell'abbigliamento per il calcio entro i mondiali del 2010 superando così lo storico rivale Adidas che fornisce le divise a Germania, Francia e Argentina.



Mafia prima azienda del paese, 7% del Pil


L'Azienda Mafia è la più ricca d'Italia: fattura oltre 90 mld di euro di utili. Lo dice il decimo rapporto di "Sos Impresa" sulla criminalità. Le organizzazioni criminali di stampo mafioso esercitano il loro condizionamento in tutto il tessuto economico del Paese.
Il giro d'affari dell'Azienda Mafia, con oltre 90 mld di fatturato, è rappresentato in primo luogo dall'usura, con 30 mld di euro e che colpisce 150mila commercianti. Al secondo posto, sempre secondo il rapporto di Sos Impresa, l'abusivismo commerciale con 13 mld di euro, segue il racket con 10 mld, l'agromafia con 7,5 mld, la contraffazione e la pirateria con 7,4 mld, furti e rapine con 7 mld, appalti e forniture con 6,5 mld, truffe con 4,6 mld, giochi e scommesse con 2,5 e contrabbando con 2 mld.
Il fatturato dei 90 mld della mafia rappresenta il 7% del Pil nazionale, pari a 5 manovre finanziarie. Gli
imprenditori e i commercianti subiscono 1.300 reati al giorno, ovvero 50 ogni ora. E poi c'è l'usura. In Italia coinvolge 150 mila commercianti con posizioni debitorie per oltre 450 mila euro. Le regioni più coinvolte sono la Campania, il Lazio e la Sicilia.
Alla presentazione del rapporto era presente il sottosegretario all'Interno Marco Minniti. «Domani in Consiglio dei ministri - ha detto il viceministro - presenteremo il pacchetto sulla sicurezza. Occorre colpire i patrimoni. Ci poniamo come primo obiettivo rivisitare tutta la partita delle misure di prevenzione.
E poi ci sarà la cancellazione del patteggiamento in appello dei reati di mafia, un punto questo dal quale non si può prescindere». Nel pacchetto della sicurezza sono previste anche misure contro la contraffazione. «
Quello della contraffazione è un giro di affari da 7 mld di euro - ha detto il sottosegretario - non si può pensare che sia solo un problema dei vucumprà.
Parliamo di una questione internazionale che investe perfettamente la grande criminilità e la criminalità mafiosa». Per quanto riguarda le misure di prevenzione verrà presentato un apposito disegno di legge che prevede appunto delle misure patrimoniali per i reati che interessano la grande criminalità.
Minniti ha anche voluto annunciare l'istituzione del cosiddetto «tutor anti-racket», che diventerà operativo nei prossimi giorni e sarà sperimentato in sei aree del paese. «Il tutor si prenderà cura di una azienda che vuole investire accompagnandola sia sul terreno della semplificazione ha detto Minniti - sia su quello della sicurezza, cioè la possibilità di resistere al racket sul territorio».

Articoli tratti da IlSole24Ore.com

22 ottobre 2007

Campioni del mondo...forse!


Raikkonen è il campione
: trionfo Ferrari in B
rasile!
In Brasile doppietta Ferrari: vince Kimi davanti a Massa, Alonso 3°, Hamilton 7°. Giallo per un'inchiesta Fia su Bmw e Williams per benzina irregolare: nessuna penalità.
Il pilota spagnolo critica duramente la McLaren che ha fatto appello dopo la mancata sanzione a Bmw e Williams: "Mettere in discussione un campionato per questa vicenda sarebbe la fine di questo sport". Il presidente della Ferrari: "Pensiamo a festeggiare: è un successo straordinario" .

Era
scritto, Kimi Raikkonen è campione del mondo, la Ferrari riconquista il titolo iridato dopo tre stagioni. Il clamoroso verdetto è stato sancito dal GP del Brasile che ha chiuso un indimenticabile 2007, l’anno che sarà ricordato per la Spy Story McLaren-Ferrari, l’esplosione di una nuova stella, Lewis Hamilton e il trionfo in rimonta di un finlandese di ghiaccio che è diventato campione al primo anno di Ferrari.
Onore a Kimi Raikkonen, vincitore a Interlagos davanti a Felipe Massa per una strepitosa doppietta delle F2007, letteralmente imprendibili proprio quando serviva, nell’ultimo e decisivo GP dell’anno. Fernando Alonso ha chiuso terzo, Lewis Hamilton settimo: Kimi li ha scavalcati per un solo punto. Un trionfo Ferrari incredibile e meritato che cancella una stagione piena di veleni tra Maranello e i rivali di Woking. Che cancella quella sentenza a metà che ha punito la McLaren ma non i piloti. Che cancella soprattutto i tanti errori con cui la Ferrari ha rischiato di gettare al vento questo titolo. La Spy Story ha innegabilmente avvantaggiato la McLaren, ma ai box del Cavallino e in pista gli sbagli erano stati troppi, specie guardando il potenziale altissimo della F2007. Il pregio più grande è stato però crederci fino alla fine. E la vittoria alla fine è arrivata. Rocambolesca, ma è arrivata.
La gara è andata come doveva andare. Le Ferrari hanno preso la testa con Massa e Kimi. Dietro Hamilton si è praticamente suicidato sbagliando dopo poche curve. Lewis (inesperienza? sfortuna?) è rientrato sesto ma dopo pochi giri si è ritrovato con la McLaren ammutolita col cambio inceppato. La sua macchina è poi ripartita ma dalla 18ª posizione la rimonta al quinto posto, quello che gli serviva, è stata tanto generosa quanto disperata. Alonso, terzo, è rimasto virtuale campione fino al secondo pit stop della gara, quando Raikkonen è rientrato in pista davanti a Massa, la situazione di punteggio che serviva. Raikkonen 110, Alonso e Hamilton 109. Era scritto.
L'ultimo colpo di scena di una stagione incredibile è arrivato con il ricorso della McLaren contro la decisione di non punire Bmw-Sauber e Williams per il caso benzina. Una mossa che ha l'unico effetto di lasciare in sospeso il titolo mondiale del finlandese della Ferrari, Kimi Raikkonen. La Corte d'appello internazionale della Fia si riunirà per decidere in una data ancora da stabilire. Se la Williams Toyota di Nico Rosberg (quarto) e le Bmw-Sauber di Robert Kubica (quinto) e Nick Heidfeld (sesto) venissero squalificate, Lewis Hamilton (McLaren-Mercedes), settimo sul circuito di Interlagos, conquisterebbe il titolo mondiale. Ma si tratta di un'ipotesi poco credibile.
Ancora una volta il pilota spagnolo si scaglia contro il suo team. L'ex iridato definisce "vergognosa" un'eventuale vittoria a tavolino del suo compagno di squadra Lewis Hamilton. "Assegnare un campionato in questo modo non sarebbe giusto - dichiara Alonso alla stampa spagnola - e sarebbe una vergogna per questo sport, sarebbe proprio la fine". Il presidente della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo, ha invece definito "uno stress inutile" il caso nato attorno alla benzina. "Il regolamento prevede che se anche qualche macchina viene squalificata non significa che vengono ridati automaticamente punti ad altri. Bisogna mandare alle corse commissari professionisti e non dilettanti allo sbaraglio".
Il giorno dopo il trionfo c'è ancora un pizzico di incredulità nelle parole di Luca Cordero di Montezemolo: "Direi una bugia se avessi creduto veramente ad una vittoria in questo modo, ma ci speravo", ha dichiarato il presidente a "Radio Anch'io". "Siamo stati più forti dal venerdì e poi ho visto cosa ha fatto Hamilton alla prima curva. La nostra forza è stata di non mollare, di volere questo titolo a tutti i costi. Dietro a qualunque impresa sportiva, a qualunque prodotto, ci sono delle persone meravigliose che lavorano e il merito va a loro, a chi sta in officina, a chi progetta la macchina e chi la guida. Noi in 8 anni abbiamo vinto 6 campionati piloti e 7 titoli costruttori. Abbiamo gente che lavora e sa migliorarsi giorno dopo giorno. La differenza tra noi e la Mclaren è che noi siamo una squadra, dove i piloti si aiutano e dove c'è più unione nei momenti difficili. Anche in quest'ultima gara c'è stata una dimostrazione di superiorità tecnica. Non abbiamo mai mollato. Credo che la vittoria nostra dimostra che in questo paese chi è capace, chi rischia alla fine è premiato".
Montezemolo ha poi ringraziato il pilota brasiliano: "Felipe è venuto da noi quando era un ragazzino, ha espresso parole di gratitudine e ha fatto gioco di squadra. Lo voglio ringraziare e voglio far notare che gli abbiamo rinnovato il contratto per rinnovargli la fiducia perché crediamo in lui, mettendo fine a tante voci. Alonso? Non ha mai nascosto che se doveva vincere qualcuno e non lui, avrebbe preferito la Ferrari". Per chiudere il presidente della Ferrari ha raccontato un retroscena: "Il primo ad accorgersi di Raikkonen fu Michael Schumacher che durante delle prove mi disse "ma chi è quel ragazzino che va forte ed è davanti a me?". Da allora è stato sempre un suo sostenitore. E voglio dire che si tratta di un ragazzo serio e simpaticissimo".

Articolo tratto da
Gazzetta.it

Perderà del tutto la sua "credibilità" la Formula 1?!

20 ottobre 2007

Le "conquiste" dell'uomo


Le 50 date più importanti della storia

La prima è quella dell'invenzione della ruota. Subito dopo c'è la nascita della scrittura

Quali sono le 50 date-chiave della storia dell’umanità? Difficile dare una risposta che metta d’accordo tutti, perché la scelta è soggettiva e legata a svariati fattori, anche emotivi. L’eminente storico Richard Overy, autore di “The Times Complete History of the World”, ha deciso di mettere in fila quelle a suo giudizio più rilevanti per l’umanità, spiegando al “Times” i criteri usati per la selezione, come pure i motivi alla base di ogni singola preferenza.
«Non ho preso volutamente in considerazione date che risalissero ad epoche precedenti la civilizzazione – ha raccontato Overy – perché era necessario fare una limitazione, mentre altre date sono per forza generiche, perché non esiste un anno preciso in cui un dato evento, come ad esempio l’invenzione della ruota, si è verificato”.
Ma perché queste date anziché altre? «La storia umana è vasta e complessa, ma ci sono state alcune invenzioni chiave che hanno permesso lo sviluppo della società, come la ruota, la scrittura o l’orologio. Ovviamente, anche gli avvenimenti politici trovano un riscontro ed è per questo motivo che ho citato l’unificazione dell’Antica Cina o il crollo dei regimi comunisti».
Guardando la classifica, al primo posto Overy piazza l’invenzione della ruota (3500 A.C.), seguita da quella della scrittura (3200 A.C.) e dal primo insediamento dei Sumeri (3000 A.C.). La scoperta dell’America (1492) è solo al 28° posto, la Rivoluzione Francese (1789) al 36°, una posizione prima della battaglia di Waterloo del 1815, che segnò la fine dell’Impero di Napoleone, mentre la teoria della relatività di Einstein (1905) è al 42° posto. La fine della prima Guerra Mondiale (1918) è alla posizione numero 44, due posti più in là c’è invece la bomba nucleare lanciata su Hiroshima (1945) che fece finire la Seconda Guerra Mondiale. L’invenzione della pillola (1960), che sancì per la donna una scelta contraccettiva finalmente libera e consapevole, è al 49° posto, mentre la data a noi più vicina è il 1989-90, con il crollo dei regimi comunisti in Europa, scelto come ultimo evento della classifica.
Queste, comunque, le prime 10 “date da ricordare” selezionate da Overy:
1-3500 circa A.C.: l’invenzione della ruota e dell’aratro in Mesopotomia e la vela in Egitto. Tre scoperte fondamentali per l’agricoltura, il commercio e i viaggi in mare.
2-3200 circa A.C.: l’invenzione della scrittura in Mesopotamia
3-3000 circa A.C.: la fondazione della prima città da parte dei Sumeri, origine delle moderne strutture sociali ed amministrative
4-1600 circa A.C.: l’invenzione del moderno alfabeto
5-1600 circa A.C.: l’inizio della civiltà greca, fondamentale per il patrimonio di conoscenze matematiche, filosofiche e politiche tramandate fino ai nostri giorni
6-753 A.C.: la fondazione di Roma. L’Impero Romano è stato un pilastro dell’era moderna
7-670 circa A.C.: l’invenzione del ferro, con la metallurgia che diventa la chiave per lo sviluppo economico e militare
8-551 circa A.C.: la nascita di Confucio, fondatore di una delle maggiori dottrine filosofiche del mondo
9-490 A.C.: la battaglia di Maratona. Respingendo l’invasione persiana, i Greci salvano il loro mondo e la loro cultura
10- 486 A.C: la nascita di Buddha, fondatore di una delle più importanti religioni del mondo.

Articolo tratto da Corriere.it

19 ottobre 2007

Un pesce (ermafrodita) fuor d'acqua


Ecco il pesce che vive sui rami

Il «Mangrove killifish» è in grado di sopravvivere anche per dei mesi fuori dall'acqua e si autoriproduce

Gli uccelli vivono sui rami degli alberi e i pesci nell’acqua. Almeno, questo ci hanno sempre insegnato i libri di scienze che, però, non tengono conto del «mangrove killifish», o «Rivulus Marmoratus Poey», specie appartenente alla famiglia delle Cyprinodontidae. Stando alla scoperta di un gruppo di scienziati della Florida, il piccolo esemplare (lungo circa 5 centimetri) trascorrerebbe diversi mesi all’anno fuori dall’acqua, vivendo all’interno degli alberi. Nascosto fra rami marci e tronchi, nei solchi creati dagli insetti, questo tipo di killifish sarebbe in grado di mutare temporaneamente la sua composizione biologica per riuscire a respirare aria e rimanere così fuori dal suo habitat naturale per lunghi periodi di tempo.
Se a ciò aggiungete anche il fatto che il pesciolino in questione è in grado di riprodursi senza un compagno, potete facilmente intuire perché il «mangrove killifish», che di solito vive nelle paludi di mangrovia della Florida, dell’America Latina e dei Carabi, sia considerato uno dei pesci più bizzarri e stravaganti mai conosciuti dall’uomo.
La straordinaria scoperta dell’esistenza di questo esemplare è stata fatta da alcuni biologi del «Brevard County Environmentally Endangered Lands Programme» della Florida mentre guadavano le paludi del Belize e della stessa Florida ed è poi stata raccontata dal Daily Mail. Durante la traversata, gli studiosi, guidati dal dottor Scott Taylor, hanno notato centinaia di questi piccoli e strani pesci nascosti sugli alberi, contestualmente alla secca dei bacini d’acqua attorno alle radici di mangrovia. «Indubbiamente, si tratta di creature che non soddisfano i tradizionali standard comportamentali dei pesci - ha riconosciuto il professor Taylor alla rivista New Scientist – . Non solo. Sebbene le spaccature all’interno dei ceppi avessero creato un luogo perfetto dove nascondersi, gli spazi restavano comunque esigui e i pesci, di solito ferocemente territoriali, sono stati così costretti a tenere a freno la loro aggressività».
Lo studio americano conferma una ricerca precedente, pubblicata all’inizio di quest’anno, nella quale era stato rivelato come questi esemplari fossero in grado di alterare il loro corpo e il loro metabolismo per sopravvivere fuori dall’acqua. In pratica, le branchie tratterrebbero acqua e sostanze nutritive, mentre attraverso la pelle verrebbero eliminate scorie azotate. Ovviamente, questo procedimento è reversibile non appena il pesce torna nell’acqua. Come detto, prima di questa scoperta, la celebrità del killifish si doveva al fatto che fosse il solo vertebrato (ovvero, animale dotato di spina dorsale) capace di riprodursi senza bisogno di un compagno, perché in grado di sviluppare sia gli organi maschili che quelli femminili e di fecondare le uova mentre erano ancora nel corpo, adagiando poi i piccolissimi embrioni nell’acqua. Il «Rivulus Marmoratus Poey» non è, però, il solo pesce che può respirare aria. L’insolita categoria comprende, infatti, anche un tipo di pesce gatto del Sud Est asiatico noto come «walking catfish» o «clarias batrachus», dotato di branchie che gli permettono di respirare tanto in acqua quanto fuori, mentre il «climbing perch» o «Anabas testudineus» della famiglia delle Anabantidae rischia addirittura di soffocare nell’acqua se non riesce a respirare anche aria.

Articolo tratto da Corriere.it

18 ottobre 2007

Nuove generazioni...


Vittima di un assurdo «agguato» in piazza

Gli insulti come passatempo. Ma Battiston li ha affrontati

Erano in sette a far tardi in piazza Rosmini. Con i bar ormai chiusi e nient'altro da fare fino all'alba quel gruppetto di ragazzi (5 minorenni e 2 ventenni) aveva inaugurato un nuovo passatempo: prendevano di mira i passanti per vederne le reazioni. Qualche battuta, qualche sfottò. Le stesse che si è sentito rivolgere Alessio Battiston, che ha avuto la sfortuna di passare di lì, in bicicletta, proprio a quell'ora. Stesso copione, solo che lui non ha tirato dritto facendo finta di nulla. Nonostante i ragazzi fossero tanti si è fermato, è sceso dalla bicicletta e li ha affrontati. Le parole esatte che l'hanno convinto a scendere dalla bici non sono ancora chiare. Ma devono essere fortemente provocatorie per aver convinto il 27enne del Brione - descritto come tranquillo e tutt'altro che attaccabrighe - ad affrontare i sette ragazzini. Tre quelli che sono passati dalle parole ai fatti: un italiano di 17 anni, un serbo e un albanese entrambi di 16. Qualche spintone, un pugno che ha raggiunto Battiston e un attimo dopo anche quel coltello, stretto nella mano del diciassettenne roveretano che l'ha affondato per tre centimetri nell'addome di Battiston. Per i carabinieri è concorso in tentato omicidio a carico di tutti e tre. Quando la vittima si accascia a terra tutti sbiancano. E scappano via. Salgono sull'Audi A3 rossa di un amico (uno dei quattro che ha assistito alla rissa senza prendervi parte) e se ne vanno in cinque: i tre dell'aggressione, l'altro roveretano con l'auto e un altro albanese ventenne pure lui. Fanno pochi metri. Si fermano e i tre protagonisti dell'aggressione tornano indietro per vedere come sta la vittima. Nel farlo si liberano anche del temperino a serramanico, gettandolo nel cestino che si trova nella strettoia di corso Bettini. Poi, invece di fermarsi e chiamare i carabinieri soccorrendo la vittima, i tre minorenni e i loro due amici maggiorenni si sono allontani di nuovo, su quell'auto rossa. E così hanno rimediato anche la denuncia per omissione di soccorso. In piazza sono rimasti solo gli ultimi due amici, entrambi rumeni, uno maggiorenne l'altro minorenne. Trovati sul posto dai carabinieri poco dopo, quando allertati dal 118 sono arrivati in piazza Rosmini per capire cosa fosse accaduto. Dopo le prime resistenze i due rumeni hanno dato qualche indicazione ai militari. Quella decisiva è risultata essere proprio il colore e il modello dell'auto. Di Audi A3 rosse in città ce ne sono proprio poche e nel giro di qualche ora i carabinieri del capitano Tovazzi avevano già nome e cognome del guidatore. Il resto è venuto sentendo uno dopo l'altro i giovanissimi protagonisti dell'aggressione. Fino al 17enne roveretano che ha colpito Battiston. Proprio lui ha indicato ai carabinieri il cestino nel quale era stato gettato il temperino. La notte di giovane follia si è conclusa solo lunedì mattina: tutti i sette ragazzi sono stati sentiti nella caserma di largo Dalla Chiesa. Quattro sono poi tornati in libertà (comunque denunciati) mentre gli altri tre sono stati arrestati e trasferiti nel carcere minorile di Trento. Questa mattina l'udienza di convalida dell'arresto nel capoluogo. Altri tre ragazzi (i due rumeni e il roveretano con l'Audi) sono stati denunciati anche per favoreggiamento, avendo collaborato solo in un secondo momento con i carabinieri. Denuncia per omissione di soccorso, infine, per lo stesso guidatore e per l'altro albanese di 20 anni che erano a bordo dell'auto assieme ai tre aggressori minorenni. È il dottor Turri, per la procura minorile, a coordinare l'inchiesta ieri illustrata dal capitano Tovazzi assieme al tenente Bello e al maresciallo Catalano. I ragazzi hanno collaborato ammettendo in buona parte l'accaduto. Un assurdo «agguato» verbale conclusosi purtroppo non a parole.

Articolo tratto da L'Adige.it

Ma che cazzo di generazioni stanno crescendo?! Per i più giovani ormai è normale mettersi a insultare il primo che passa e tenere sempre a portata di mano un coltello! Non ditemi che è colpa della televisione, dei videogiochi violenti o menate varie, tutto questo c'era anche qualche anno fa, eppure io e le persone con cui sono cresciuto non abbiamo neanche mai pensato a fare delle cose del genere...e sì che stronzate ne facevamo! La cosa che lascia allibiti è il fatto che, tre giorni dopo l'aggressione, il responsabile materiale dell'accoltellamento sia già tornato a casa e si sia presentato in classe come se nulla fosse...ma i genitori lo educano o lo lasciano fare tutto ciò che vuole pur di farlo star zitto? Forse è proprio questo il problema dei giovani d'oggi!

08 ottobre 2007

Taz in pericolo


Il cancro uccide i diavoli della Tasmania
Da sei anni colpiti da una malattia che si diffonde quando si azzannano nella lotta per il cibo. Ricerca dell'università dii Sydney sul tumore facciale che sta decimando la specie.

Il feroce diavolo della Tasmania, reso popolare nei cartoni come compagno d'avventura di Bugs Bunny ha i giorni contati. Da sei anni una malattia ha colpito questo animale grande come un cane, decimandone la popolazione. Responsabile della strage di questi marsupiali è un retrovirus che provoca tumori facciali. La morte arriva nel giro di sei mesi. «Abbiamo riscontrato che i diavoli non sviluppano nessun tipo di risposta immunitaria contro questo tumore» osserva Katherine Belov, ricercatrice della scuola di veterinaria dell'Università di Sydney - La perdita di diversità genetica ha aperto la strada all'emergenza e alla rapida diffusione di nuove e vecchie malattie. Lo studio ha messo in risalto anche che il cancro era geneticamente identico in ogni esemplare ed è originato da un'unica cellula contagiosa e si diffonde tra gli animali mentre si mordono nelle lotte per il cibo e i compagni. Considerati come una terribile piaga da combattere nel secolo scorso, avvelenati e catturati per decenni, i diavoli della Tasmania iniziarono a essere protetti con una legge soltanto nel giugno 1941 e attualmente sono addirittura il símbolo dei servizi di protezione della vita silvestre e dei parchi nazionali nell'isola. Ammesso che riusciranno a resistere a questa nuova sfida ambientale.

Articolo tratto da Corriere.it



05 ottobre 2007

Invenzioni strambe


Viagra ai criceti e bombe gay, il volto bizzarro della scienza.

Assegnati ad Harvard i premi Ig Nobel per le ricerche scientifiche più stravaganti e originali Dal mal di gola dei mangiatori di spade alla formula matematica delle pieghe nelle lenzuola.

Molti probabilmente lo sospettavano, ma nessuno finora aveva deciso di approfondire il tema: i mangiatori di spade rischiano di avere il mal di gola. A svelarlo sono stati un radiologo inglese e un professionista di questa arte antica, che grazie al loro studio si sono aggiudicati il premio Ig Nobel per la Medicina.
Insieme a loro,
all'università statunitense di Harvard, sono stati celebrati gli autori di altre nove ricerche scientifiche bizzarre e originali. C'è chi ha scoperto che i criceti che assumono Viagra risentono meno dei cambiamenti di fuso orario e chi ha trovato una formula matematica per descrivere come le lenzuola si spiegazzano. Tra i vincitori c'è anche un laboratorio dell'Aeronautica degli Stati Uniti, che ha promosso una rivoluzionaria arma chimica: una "bomba gay" capace di sviluppare un'irresistibile attrazione sessuale tra i soldati nemici. Una trovata apparentemente ispirata al motto "fate l'amore, non fate la guerra" che si è meritata il premio Ig Nobel per la Pace.
Quello degli Ig Nobel, giunti alla diciassettesima edizione, è ormai un appuntamento fisso per la comunità scientifica internazionale. Ad assegnarli, con qualche giorno di anticipo sulla consegna dei più noti premi Nobel, è la rivista "Annals of Improbable Research". Alla cerimonia partecipano ogni anno anche dei ricercatori che in passato hanno vinto la prestigiosa e assai più nota onorificenza dell'Accademia di Svezia. Anche a loro, a dimostrazione che molti scienziati sono dotati di una buona dose di autoironia, nel corso della serata sono spesso assegnati dei compiti peculiari: Roy Glauber, Nobel per la Fisica nel 2005, per anni ha spazzato il palco per togliere gli aeroplanini di carta lanciati come da tradizione dal pubblico.
Gli Ig Nobel premiano quelle ricerche che prima fanno ridere e poi fanno pensare, quegli studi, dicono gli organizzatori, i cui risultati "non possono o non dovrebbero essere riprodotti". Così, tra le pubblicazioni selezionate quest'anno, figurano un inquietante censimento di tutti gli insetti e i batteri con cui dividiamo il letto ogni notte (Ig Nobel per la Biologia), un nuovo metodo per estrarre una sostanza all'aroma di vaniglia dallo sterco delle mucche (Ig Nobel per la Chimica) e la rivelazione che i ratti a volte non riescono a distinguere tra una persona che parla giapponese al contrario e una che parla olandese al contrario (Ig Nobel per la Linguistica).
Qualcuno dei lavori selezionati forse avrà fortuna, altri magari avranno applicazioni pratiche limitate. I vincitori, comunque, hanno già una certezza: aver ricevuto un invito alla cerimonia di Harvard non avrà lo stesso valore di una telefonata dalla Svezia, ma almeno significa che la loro opera ha colpito qualcuno e ha qualche possibilità in più di tante altre di essere ricordata.

I premi Ig Nobel 2007
MEDICINA
Brian Witcombe di Gloucester, Regno Unito, e Dan Meyer di Antioch, Usa, per uno studio sugli effetti collaterali di mangiare le spade.

FISICA
Lakshminarayanan Mahadevan della Harvard University, Usa, e Enrique Cerda Villablanca dell'Università di Santiago del Cile per aver studiato come le lenzuola si spiegazzano.
BIOLOGIA
Johanna E. M. H. van Bronswijk dell'Università della Tecnologia di Eindhoven, Olanda, per un censimento di tutti gli organismi che vivono nel letto.

CHIMICA
Mayu Yamamoto dell'International Medical Center del Giappone per la scoperta di un modo per estrarre vanillina, la fragranza e l'aroma della vaniglia, dallo sterco di mucca.
LINGUISTICA
Juan Manuel Toro, Josep B. Trobalon e Núria Sebastián-Gallés dell'Università di Barcellona per aver dimostrato che i ratti a volte non riescono a distinguere tra una persona che parla giapponese al contrario e una che parla olandese al contrario.

LETTERATURA
Glenda Browne di Blaxland, Australia, per il suo studio sull'articolo inglese "the" e sui problemi che crea a chi deve fare elenchi in ordine alfabetico.

PACE
Air Force Wright Laboratory di Dayton, Usa, per aver suggerito lo sviluppo di un'arma chimica, la cosiddetta "bomba gay", capace di sviluppare un'irresistibile attrazione sessuale tra i soldati nemici.

ALIMENTAZIONE
Brian Wansink della Cornell University, Usa, per aver studiato l'appetito apparentemente illimitato degli esseri umani dando loro da mangiare una quantità illimitata di zuppa.

ECONOMIA
Kuo Cheng Hsieh di Taichung, Taiwan, per aver brevettato nel 2001 un meccanismo che cattura i rapinatori di banche gettando su di loro una rete.

AVIAZIONE
Patricia V. Agostino, Santiago A. Plano and Diego A. Golombek dell'Università Nazionale di Quilmes, Argentina, per aver scoperto che il Viagra facilita il recupero del jetlag nei criceti.

Articolo tratto da Republica.it

04 ottobre 2007

"Messaggi fermi" e reazioni alla repressione violenta


Birmania: 200 agenti intorno all'abitazione di Aung San Suu Kyi


Il leader della Lega nazionale della democrazia, Aung San Suu Kyi, è sotto strette misure di sicurezza.
Sono circa 200 gli agenti di polizia dispiegati nei pressi della sua casa, a Rangoon, più di 20 quelli presenti al suo interno. Mentre
due gommoni sono di guardia sul lago vicino alla casa. Così il regime della Birmania ha disposto un forte presidio militare attorno all'abitazione di San Suu Kyi, leader dell'opposizione birmana e Premio Nobel per la pace, che ha già trascorso 12 degli ultimi 18 anni agli arresti domiciliari.
«Sono stato sollevato nel sapere che l'inviato dell'Onu ha potuto incontrare i leader della giunta birmana così come Aung San Suu Kyi», ha dichiarato alla stampa il Segretario generale delle nazioni Unite, Ban Ki-Moon.
L'inviato dell'Onu Ibrahim Gambari ha consegnato «il messaggio più fermo possibile» alla giunta militare birmana, riguardo alla violenta repressione delle manifestazioni antigovernative della scorsa settimana, ma la sua missione non può definirsi «un successo», commenta Ban Ki-moon.
Intanto, la salma del giornalista giapponese Kanji Nagai, ucciso la scorsa settimana a Rangoon durante la violenta repressione delle manifestazioni antigovernative, è stata rimpatriata. La salma di Nagai, racchiusa in una cassa avvolta da un telo rosa e con un mazzo di fiori sopra, sarà esaminata dai medici legali di un ospedale di Tokyo.
La polizia attende di conoscere gli esiti dell'autopsia prima di pronunciarsi sulle cause del decesso. Finora le autorità nipponiche hanno fatto sapere che Nagai è stato colpito da un colpo di arma da fuoco da distanza ravvicinata e non da un proiettile vagante, come invece sostenuto dalle autorità birmane.
Il ministro degli Esteri nipponico, Masahiko Komura, ha annunciato che Tokyo intende ridurre gli aiuti alla Birmania in risposta alla morte di Nagai.
«Ci sono stati appelli a sospendere completamente gli aiuti - ha detto il ministro - ma la gente di quel paese sta già soffrendo. Per questo abbiamo deciso per il momento di ridurre gli aiuti».

Articolo tratto da
L'Unità.it

03 ottobre 2007

La multinazionale e il regime


Total sotto accusa per crimini in Myanmar. Continua la repressione militare: migliaia di arresti nella notte.

Total torna sotto accusa in Europa per complicità in crimini contro l'umanità commessi nel Myanmar. La magistratura del Belgio ha deciso di accogliere la denuncia presentata nel 2002 da alcuni rifugiati birmani e di riaprire l'inchiesta l'azienda petrolifera francese. Per l'accusa Total avrebbe utilizzato manodopera forzata fornita dalla giunta militare al potere in Birmania dal 1962 per la costruzione di un gasdotto. La denuncia è diretta contro l'azienda, il suo ex responsabile Thierry Desmarest e l'ex direttore delle operazioni della Total in Birmania, Hervé Madeo. Secondo il quotidiano francofono belga Le Soir la procura deciderà entro la fine del mese se aprire o meno il processo. ll ministro degli Esteri francese Bernard Kouchner ha affermato che se venisse deciso di applicare delle sanzioni economiche e commerciali alla Birmania la Total non ne verrebbe esclusa.
Intanto l'inviato speciale delle Nazioni Unite, il nigeriano Ibrahim Gambari, ha lasciato la nuova capitale del Myanmar, Naypyidaw, dove era giunto sabato per incontrare i vertici del regime birmano e tentare di convincerli ad accettare una soluzione pacifica della crisi e rinunciare alla sanguinosa repressione contro i manifestanti per la democrazia, spronati nelle scorse settimane dalla discesa in campo dei monaci buddhisti. Prima di partirealla volta di Singapore l'inviato dell'Onu, secondo fonti diplomatiche, ha nuovamente incontrato la leader dell'opposizione e premio nobel per la pace Aung San Suu Kyi, da undici anni agli arresti domiciliari. Un segnale «molto positivo», secondo un diplomatico asiatico contattato da Associated Press: «Dobbiamo sperare - ha affermato - che sia iniziata la ricerca di un processo di riconciliazione nazionale».
Confermato l'atteso colloquio tra Gambari, 63 anni, e il capo della giunta militare al potere, il 74enne generale Than Shweh. I contenuti dell'incontro sono per ora top secret. L'emissario dell'Onu ha subito tre giorni di anticamera prima di essere ricevuto. Certo, a giudicare dall'intervento di lunedì all'assemblea generale delle Nazioni Unite del ministro degli esteri del Myanmar, Nyan Win, pare che le pressioni della comunità internazionale sul regime abbiamo ottenuto risultati pressoché nulli, almeno per il momento.
Nyan Win ha dichiarato che la democrazia «non può essere imposta dall'esterno» ed ha accusato non meglio precisati «elementi interni ed esterni» di «offrire sostegno finanziario e politico» al movimento di protesta che ha condotto alle manifestazioni delle scorse settimane. Lunedì la giunta militare sostenuta da Cina e Russia aveva parlato addirittura di «neocolonialismo» occidentale ed aveva aggiunto di avere usato «massima moderazione» nel sedare la protesta nelle strade di Yangon e Mandalay.
L'Unione europea, dal canto suo, ha chiesto al Consiglio per i Diritti umani dell'Onu, riunito a Ginevra, di «condannare con forza» il governo della Birmania. Il Consiglio Onu doveva ascoltare il racconto di testimoni oculari alla violenza usata dal regime birmano contro i dimostranti, che avrebbe causato la morte di oltre 200 persone stando alle stime dei dissidenti. Il regime ha parlato di una decina di vittime. Secondo la Bbc i monaci arrestati e in buona parte in corso di deportazione nel Nord del Paese sarebbero almeno 4 mila.
Altre fonti birmane e delle Nazioni Unite riportano che circa 1.700 persone arrestate , fra cui circa 500 monaci buddhisti, sono state rinchiuse in un campus universitario di Rangoon,. Secondo le stesse fonti, fra gli arrestati detenuti preso il Government Technical Institute (Istituto tecnico governativo) vi sarebbero anche 200 donne. I 500 monaci sono rinchiusi in uno stanzone senza finestre e sono stati costretti a spogliarsi. Molti di loro rifiutano il cibo. Tony Bambury, responsabile per l'Asia del Programma alimentare mondiale (Pam) ha detto di aver avuto informazioni secondo cui i detenuti nel campus sono già stati trasferiti altrove.
Resta un capitolo aperto il mistero delle presunte divisioni in seno alla giunta militare, alimentate dal fatto che molti soldati si sono rifiutati di sparare sulla folla inerme. Secondo una ricostruzione di AsianTimes ci sarebbero profondi disaccordi tra i due generali alla guida del governo, il generale Than Shwe e il suo vice Maung Aye, 70 anni. Non è chiaro se tali dissidi abbiano portato o meno a una spaccatura decisiva tra i due leader, ma ci sarebbero comunque segnali del timore di Than Shwen di un sorta di ammutinamento, metodo che lui stesso utilizzò per andare al potere nel 1992. Il generale avrebbe già fatto allontanare dal paese la sua famiglia.
Intanto, stop ai viaggi da Italia e dalla Francia. I tour operator che aderiscono all'Astoi, l'Associazione italiana che riunisce i maggiori tour operator, dopo l'avviso della Farnesina che consiglia di rinviare i viaggi non necessari in Birmania, hanno sospeso i tour in quel Paese in attesa degli sviluppi della situazione. Anche l'associazione dei tour operators francesi (Ceto) ha annunciato la sospensione delle partenze verso la Birmania finoalmeno al 15 ottobre.

Articolo tratto da IlSole24Ore.com

Ma come mai gli U.S.A. non si mettono ad esportare anche in Birmania la loro democrazia? Si vede che non ci sono terroristi nel paese...o non c'è abbastanza petrolio!

02 ottobre 2007

Pari opportunità


San Marino, primo capo di Stato disabile. "Via tutte le barriere architettoniche"

Mirko Tomassoni, 38 anni, eletto capitano reggente del terzo stato più piccolo d'Europa. "Rappresento il vero cambiamento, non devo essere una eccezione".

"Non mi guardate come un'anomalia o un'eccezione: questo è il vero cambiamento". Parla un capo di Stato disabile che vuole fare di San Marino un luogo senza barriere architettoniche. Mancano poche ore al suo insediamento e oggi inizia la sfida vera: Mirko Tomassoni ha sei mesi per dimostrare che il terzo paese più piccolo d'Europa e per di più tutto salite, arroccato com'è sul monte Titano, sull'appennino tosco-romagnolo, può diventare un posto dove un handicap non è una fatica in più che si aggiunge alle incombenze di ogni giorno. E se la morfologia del territorio complica le cose, la politica in certe circostanze può semplificarle, perché nella Serenissima Repubblica di San Marino si fa presto a cambiare. Non le consuetudini, inalterate da secoli, ma i servizi, destinati a poco più di 30mila cittadini, sì.
Tomassoni - uno dei due Capitani reggenti che si sono insediati oggi - non solo è giovanissimo (ha 38 anni), ma è stato costretto da un incidente su una sedia a rotelle. Divide la carica con un avvocato altrettanto giovane (43 anni), Alberto Selva, e ora si tratta di capire se diventerà davvero un Roosevelt in piccolo come promette il suo curriculum. "Lo stimo come uomo, sarà un onore lavorare insieme", aggiunge Selva. Ed è importante che i Capitani reggenti siano in sintonia perché qui uno ha potere di veto sull'altro.
Per permettere l'insediamento di Tomassoni la Repubblica ha dovuto dare un segnale concreto: i palazzi pubblici sono stati adattati a fare passare una carrozzella e persino il protocollo della cerimonia è stato modificato. Il quattrocentesco Palazzo Valloni, sede dell'archivio di Stato, ha un ascensore nuovo che permette al Capitano reggente di raggiungere la stanza del Trono. Il Palazzo Pubblico, la sede del Parlamento, dopo il restauro del '94 da parte di Gae Aulenti, era a norma, ma uno degli scranni della reggenza è stato tagliato per accogliere, alla stessa altezza, i due Capi di stato e, per la prima volta nella storia di San Marino, per prestare il giuramento questi non sono saliti dalla scalinata principale del palazzo.
Nell'anno europeo delle pari opportunità l'elezione di Tomassoni è un simbolo, eppure, vista da qui, non è la prima volta che lo Stato delle consuetudini e delle tradizioni si riscopre ad anticipare i tempi. "Successe anche nell'81 quando ai vertici dello stato arrivò una donna", dice Lea Pedini, che oggi è il direttore generale del Dipartimento degli affari esteri, e allora fu un caso.
Oggi succede invece che in un Paese che esprime quattro Capitani reggenti l'anno possa toccare anche a un esponente della società civile che si è distinto per il suo impegno. Anche se disabile e anche se ha scoperto la politica da grande: Tomassoni è stato espresso dal Psd (il partito dei socialisti e dei democratici), ma prima lavorava in polizia. Nel '98 dopo l'incidente ha fondato l'associazione Attiva-mente, e ha così iniziato il suo impegno nel volontariato. Nel parlamento sammarinese è arrivato solo nel 2006 e da lì al semestre alla guida della massima magistratura civile. In sei mesi vuole portare più servizi ai disabili e abbattere le barriere architettoniche del piccolo Stato, poi come vuole l'istituto reggenziale, quando finirà il suo mandato tornerà a essere un cittadino normale.

Articolo tratto da Repubblica.it

Ogni tanto anche qualche notizia positiva: speriamo non rimanga un'eccezione!