23 agosto 2012

Occhio per occhio...morso per morso

Un cobra lo morde, lui lo insegue e lo uccide

Un 55enne nepalese lo ha abbattuto a morsi: «Ero troppo arrabbiato». È sopravvissuto al veleno mortale

Era stato morso da un cobra. Preso dalla rabbia, lo ha inseguito e lo ha morso a sua volta fino ad ucciderlo. L'incredibile vicenda, raccontata dal quotidiano Annapurna Post, è avvenuta in un villaggio a 200 km a sudest della capitale del Nepal, Kathmandu. A raccontarla, lo stesso malcapitato: l'uomo, Mohamed Salmo Miya, 55 anni, è stato morso dal serpente, ma invece di farsi subito curare lo ha inseguito, catturato e morso a sua volta fino a quando il rettile non è morto. «Potevo colpirlo con un bastone, ma ho preferito morderlo con i denti perché ero arrabbiato», ha raccontato al giornale. La polizia ha fatto sapere che Miya, che nel frattempo è stato curato e non è in pericolo di vita, non sarà incriminato per l'uccisione del cobra perché il rettile da lui ucciso non è nella lista delle specie a rischio estinzione in Nepal.



Articolo tratto da Corriere.it

17 febbraio 2012

Bristol Stool Scale



La Bristol Stool Scale o Bristol Stool Chart o Scala delle feci di Bristol è uno strumento medico diagnostico, usato sia in ambito clinico che sperimentale, creato allo scopo di classificare in categorie la forma e consistenza delle feci umane; la scala prevede sette categorie distinte.
Sviluppata e proposta per la prima volta in Inghilterra da Heaton e Lewis dell'University Department of Medicine, Bristol Royal Infirmary, fu suggerita dagli autori come strumento di valutazione clinica nel 1997 sulla rivista Scandinavian Journal of Gastroenterology, dopo che un precedente studio prospettico, condotto nel 1992 su un campione di popolazione (838 uomini e 1059 donne), aveva evidenziato un'inaspettata prevalenza di disturbi della defecazione legati alla forma e tipologia delle feci.
La forma e la consistenza delle feci dipendono con buona correlazione statistica dal tempo di permanenza delle stesse nel colon.



I sette tipi di feci previste dalla scala sono:
  • Tipo 1: Grumi duri separati tra loro, come noci/nocciole (difficili da espellere); dette anche:feci caprine.
  • Tipo 2: A forma di salsiccia, ma formata da grumi uniti tra loro.
  • Tipo 3: Come un salame, ma con crepe sulla sua superficie.
  • Tipo 4: Come una salsiccia o un serpente, liscia e morbida.
  • Tipo 5: Pezzi separati morbidi con bordi come tagliati/spezzati; chiara (facile da evacuare).
  • Tipo 6: Pezzi soffici/flocculari con bordi frastagliati, feci pastose.
  • Tipo 7: Acquosa, nessun pezzo solido. Completamente liquida.
I Tipi 1 e 2 sono espressione di stipsi; i Tipi 3 e 4 rappresentano la forma/consistenza ideale, in particolare il tipo 4, in quanto sono i più facili da defecare. I Tipi 5 e 6 sono progressivamente tendenti alla diarrea, che è manifesta nel Tipo 7.
Nello studio iniziale è interessante notare come, nella popolazione esaminata con questa scala, le feci di tipo 1 e 2 fossero prevalenti nella popolazione femminile, mentre le feci di tipo 5 e 6 erano prevalenti nei maschi; inoltre, l'80% dei soggetti che riferivano tenesmo rettale (urgenza a defecare) avevano feci di tipo 7. Questi e altri dati hanno permesso di validare la scala così come proposta.
La scala di Bristol, inoltre, è molto sensibile ai cambiamenti dei tempi di transito intestinale provocati dai farmaci, come l'antidiarroico loperamide o dalla senna, sostanza antrachinonica ad effetto lassativo.


Voce tratta da Wikipedia.it

24 dicembre 2011

Il beccamorto...



Durante il medioevo, quando un uomo moriva, per certificarne la morte veniva chiamato il medico condotto, il quale, per verificare l'avvenuto decesso, usava infliggere dolore al deceduto. Il modo più comune utilizzato in quel tempo era un potente morso inflitto alle dita dei piedi, quasi sempre l'alluce. Il medico assunse cosi il nome di "beccamorto".
Questa pratica diede origine ad un vero e proprio mestiere che si tramandava dal padre al primo figlio maschio. Verso la fine del medioevo accadde qualcosa che cambiò il futuro dei beccamorti: Uno dei beccamorti più famosi non riuscì a concepire un figlio maschio; la moglie partorì 4 figlie femmine.
Il beccamorto, per evitare l'estinzione del mestiere, domandò alla chiesa la dispensa per poter tramandare la professione alla propria figlia primogenita la quale iniziò così il suo lavoro di beccamorto. Il caso volle che il suo primo morto fosse un uomo al quale un carro aveva tranciato entrambe le gambe; la ragazza era indecisa su dove infliggere il morso ma, alla fine, prese una decisione...
 

 Nacquero così le "pompe funebri".

02 maggio 2011

Ucciso Osama Bin Laden, e adesso cosa cambia?

Bin Laden ucciso da commandos Usa.
Obama: giustizia è fatta
Blitz in Pakistan dei Navy Seals, lo sceicco ha opposto resistenza armata ed e' stato ucciso con un colpo in testa nella sparatoria. Le tv pachistane mostrano il cadavere


Un corriere ha 'tradito' Osama bin Laden, consentendo alle forze Usa di localizzare il leader di al Qaida nel compound di Abbotabad. Gli 007 statunitensi erano sulle tracce dell'uomo, che abitava con un fratello: "Quando abbiamo visto il compound siamo rimasti esterrefatti", spiegano i funzionari responsabili dell'operazione, insospettiti dal fatto che il corriere vivesse in un luogo del genere. L'uomo, di cui non sono state ancora fornite le generalità, viveva insieme al fratello ed altre persone che si presume fossero tutte imparentate con lo 'sceicco del terrore': entrambi gli uomini sono rimasti uccisi nel blitz delle forze speciali americane.

Articolo tratto da ansa.it


E adesso cos'è stato risolto, la violenza per "estirpare" il terrorismo non penso sia una soluzione efficace nè efficiente. Forse sarebbe meglio analizzare le cause che portano una persona ad abbracciare certe ideologie e diventare un terrorista.
Intanto Al Qaida starà sicuramente a guardare senza riorganizzarsi...basta crederci!!!


20 aprile 2010

Peccato che sia tutto vero...

 Vi prego, salvate la Miosfera

di STEFANO BENNI

Un preistorico vulcano islandese erutta e tutto il modernissimo traffico aereo è bloccato. Ma l'Italia sembra far parte di un'altra galassia e pensa solo alle sue piccole beghe. Il fifone schiva-processi dice che la mafia è un'invenzione dei media e Dell'Utri è un cartone animato. Bossi dà la colpa della nube alla crisi monetaria islandese e reclama le banche del Polo Nord.

Bertone è alla ricerca di un'analogia tra i crateri e i sodomiti. Bersani dice, si sciolgano pure i ghiacciai, basta che non si vada al voto. E alla fine il ministro Matteoli se ne esce con una proposta geniale: nessuno viaggi. Abbiamo capito perché è ministro.

Il terremoto di Haiti dopo una settimana è sparito dai media, ma al suo posto impazza una catastrofe ben peggiore: Minzolini e colleghi che si accapigliano sul milione di telespettatori perduti. Intanto abbiamo nuovi sismi in Nuova Guinea Afghanistan e Cina, ma l'argomento è logoro, non interessa più.
E dire che di problemi ambientali ne abbiamo anche noi. La penisola italica sembra snella ma è obesa. Con l'Alta Velocità possiamo schizzare da Roma a Milano in tre ore e due pacchetti di biscottini. Ma attraversarla per il largo da Roma a Cesena è come affrontare il Sahara. I cantieri della Salerno-Reggio Calabria sono patrimonio archeologico, al posto degli autogrill potrebbero avere dei nuraghi. Le autostrade a pagamento sfavillano di asfalto drenante, ma quando piove un terzo delle strade normali frana o è inagibile.

L'acqua sarà il business del futuro, è già pronta la privatizzazione con relativa spartizione. Ci sarà l'acqua Padana, metà Po metà Tevere, perché la Lega ha il cuore a nord ma l'esofago a Roma. Poi avremo Pidiella, l'acqua che combatte la renella e gli avvisi di garanzia. L'Acquafini che fa digerire i magoni e ripristina l'obbedienza. L'acqua Centrorosso, con lieve percentuale alcolica per far finta che le elezioni siano state un trionfo. Infine l'Acqua del sud, che essendo la mafia un'invenzione televisiva, sarà imbottigliata da Maria De Filippi.

In quanto all'aria le nostre città sono avvelenate dallo smog ma è tutto un fiorire di Ecomaratone, Vivilabici, Corricheseisano, Domenica Respira. Una o due volte all'anno migliaia di cittadini in tuta e scarpette testimoniano la loro volontà di sopravvivere. Ma il giorno dopo Domenica Respira c'è già Lunedì Ansima e poi Martedì Strozzati. È uscito anche un decalogo "per attraversare bene una città", come a dire, la colpa non è dell'inquinamento, ma dei cittadini idioti che non sanno respirare. In quanto alla Fiat, ha le auto elettriche pronte ma finché c'è il petrolio mancano le prolunghe.

E tra poco riavremo il nucleare. Verranno costruite solo centrali della moderna terza generazione. Vuole dire che ci devono guadagnare almeno tre grosse industrie. Nessuno ha proposto di costruire una nuova generazione di edifici scolastici, non si guadagna abbastanza.

Tutto questo testimonia che, di fronte a un emergenza ambientale senza precedenti, l'Italia continua a mostrare scarsissima conoscenza e coscienza ecologica. Ci sono singoli parlamentari, associazioni benemerite, comitati di cittadini, qualcuno come Grillo o Vendola che ci sta provando. Ma il partito verde italiano è sempre stata la cenerentola dei partiti verdi europei.

Tutti sentiamo parlare di pale eoliche e pannelli solari, ma le pale restano ferme, e sul fotovoltaico c'è un caos di leggi, di certificazioni improvvisate e di confusione sui costi. Sui nostri tetti l'unica cosa che trionfa è la parabolica.

Camion e navi con rifiuti tossici non hanno smesso un istante di attraversare i nostri territori e il nostro mare. Basta pagare una multa e si riparte. E la nostra prevenzione incendi è al livello di quella degli eschimesi.
Forse c'è una spiegazione. Forse l'Italia si è affezionata all'immagine di qualcosa di sporco, franante, disordinato, e guasto. Le nostre bellezze devono avere un contrappunto fetente, per venire incontro alle aspettative ai turisti. Che infatti fotografano con la stesso interesse i nostri quadri e la spazzatura per strada.

Eppure la parola "pulito" salta fuori in ogni nuovo slogan, iniziativa, e palingenesi. Berlusconi si è promozionato ripulendo una parte di Napoli, poco importa che adesso tutto stia tornando come prima. Le gallerie ferroviarie "ecostabili" della Roma-Bologna hanno distrutto i torrenti dell'Appennino, ma non sentirete mai un'amministrazione rossa protestare per questo scempio. Andate sullo Jonio e vedrete che per un ecomostro abbattuto, un altro sta spuntando.

Chi ci difende da questo massacro mafioso-cementizio? I geologi, i sismologi, i metereologi sono ormai post-esperti. Nel senso che vengono ascoltati solo dopo i disastri. Sarebbe bellissima una trasmissione televisiva in prima serata col titolo "Io l'ho visto" in cui si denunciano i pericoli e i guasti del dissesto idrogeologico e si indica come intervenire subito. Ma i disastrologi devono constatare, non inquietare. E i più furbi tra loro hanno un argomento rassicurante, che garantisce un nuovo passaggio in televisione: dicono "è vero, è un disastro ma è già successo nel 1937". Verrebbe voglia di farsi trovare a letto con la loro moglie dicendo "quello che lei pensa è vero ma non si arrabbi, è già successo nel 1998".

Il vulcano, dicono gli scienziati, non è una malvagia anomalia, ma un motore della biosfera. In questo caso il prefisso "bio" viene usato seriamente: ma ormai non c'è prodotto che non esibisca queste tre lettere come pennacchio. Da biogas si è passati a bioyogurt, biomassaggio, biodentifricio e anche biopannolino per bioculi grandi e piccini. Quando si tratta di vendere, sono tre lettere magiche. Quando però si parla di biosfera, cioè di un organismo che non si può vendere, ma che si dovrebbe difendere dalla sfrenatezza economica, il discorso cambia. Ogni istanza ecologica diventa biochiacchiera apocalittica. E i giapponesi con cinica serietà scientifica ci informano che la crisi totale della biosfera è già in atto, e scommettono chi sul 2013 chi sul 2050. Non è un dubbio cosmico come "chi vincerà lo scudetto", ma varrebbe la pena di rifletterci.
Fortunatamente per i dirigenti italiani le tre lettere sacre non sono bio, ma "mio", la miosfera del privilegio e dell'impunità. Quel vulcano è un rompiballe, che probabilmente ha dentro al cratere un ritratto di Che Guevara. Dimentichiamolo in fretta.

Recentemente Obama ha detto che entro il duemilatrenta l'uomo deve assolutamente andare su Marte. Ci viene un dubbio: lo ha detto per desiderio scientifico o sta preparando un'arca di Noè? Sarebbe bello se l'inevitabile nube islandese ci spingesse a pensare alle nubi evitabili del nostro futuro. Ma la fine del mondo sembra ormai l'ultimo grande spettacolo che ci è rimasto. Non conviene rinviarla, abbiamo già venduto tutti i biglietti

Articolo tratto da Repubblica.it

17 aprile 2010

Sul confine con la Cina

Pensando che Rambo potesse fare un'azione dimostrativa e volesse colpire il mausoleo di Ho Chi Minh, domenica mi sono mimetizzato tra la folla di vietnamiti per cercare di scovarlo...niente!
Il programma prevedeva una visita nel nord del paese...le informazioni che avevo erano esatte, gli sono andato molto vicino, ho riconosciuto John mimetizzato da turista, stavo anche per prenderlo ma all'ultimo ha passato il confine per rifugiarsi in Cina, dove le autorità non mi lasciano entrare!
Fonti certe m'hanno detto che sta preparando il suo ritorno in grande stile nelle vicinanze di Hanoi, la prossima settimana lo "becco"!
Ecco il resoconto della settimana!

Domenica 11 aprile:
Visita al corpo imbalsamato di Ho Chi Min, 30 minuti di coda per 2 minuti di "visita"...tutti in fila con le guardie che continuavano a dire di non parlare, non usare il cellulare, stare in file per 2 ordinati, rimanere sul tappeto rosso, non tenere le mani in tasca e ti spingevano avanti quasi a forza!
L'italo-australiano con cui mi ero messo d'accordo mi ha tirato un bidone, mentre aspettavo ho conosciuto una "tardona" italiana che vive tra India, Tailandia e Laos (non ho capito cosa faccia per vivere...) che viaggia da sola: mi sembrava alquanto bruciata...
Evviva il comunismo...

Lunedì 12 aprile:
Viaggiato tutto il giorno per arrivare a Cao Bang.
Da qualche anno la strada è asfaltata ma è sempre una strada di montagna, abbastanza stretta e piena di curve.
Quynh mi ha anche portato a vedere il confine con la Cina, di nascosto dalle guardie sono riuscito a fare un passo dietro la linea di confine...quindi posso dire di essere stato anche in Cina!
Dopo un attimo mi hanno "sgamato" e sono subito dovuto "tornare" in Vietnam!
Fa caldo e c'è un'afa bestiale...sono sempre sudaticcio! Che bell'immagine!

Martedì 13 aprile:
Giornata tranquilla, siamo andati all'unione delle donne ad "interrogare" la presidentessa: una testa di minchia, le facevo le domande e lei rispondeva con delle cose che non c'entravano na ceppa con il progetto...una politica nata!...m'è venuta voglia di usare le "vecchie maniere forti"!
Poi per fortuna le beneficiarie sono state "brave" e non mi hanno creati ostacoli.
Dopo pranzo siamo andati a 50 Km da qui (Cao Bang) a vedere la grotta dove si nascondeva Ho Chi Minh, è sul confine con la Cina: proprio un bel posto, nella giungla con un caldo che non ti dico, ma bello!
Siamo tornati a Cao Bang che erano le 19, ho interrogato la vice presidentessa dell'unione delle donne e poi sono andato a cena con "il Gatto e la Volpe" (=l'autista e il traduttore), continuano a sparare minchiate!
Alle 21.15 eravamo già in camera.

Mercoldeì 14 aprile:
Oggi è stato proprio bello alle cascate, anche durante il viaggio (2 ore) per arrivarci abbiamo attraversato dei posti bellissimi, tutta campagna (risaie) verdissima e giungla con dei villaggetti qua e là!
La mattina sono andato a fare gli ultimi "interrogatori" e dopo pranzo la visita alle cascate: da una parte del fiume è Vietnam e dall'altra parte Cina. (è qui che ho visto John!)
Peccato solo per il tempo, ha piovuto tutto il giorno!
Nel ritorno siamo passati per il passo "Cavallo che scivola" (veramente anche all'andata, ma io dormivo), così chiamato perchè è molto ripido...ed infatti, in fondo alla discesa, c'era un camion rebaltato!

Giovedì 15 aprile:
ll viaggio è andato bene, ha piovuto per tutto il tragitto...sono 15 gradi, me toca meter el maiom!
Abbiamo mangiato in una bettola per autisti...ho mangiato le lumache: prima ho assaggiato e poi ho domandato cos'era...non sanno da niente, sono solo un po' gommose!
Domani riesco a cazzeggiare perchè ho finito tutto il mio lavoro della settimana, che bem!
Domenica dovrei andare con un italiano a vedere la Pagoda dei Profumi, qua vicino ad Hanoi con una "spedizione organizzata".

Venerdì 16 aprile:
Giornata passata a cazzeggiare ad Hanoi

Ciao a tutti, tra poco più di una settimana rientro in Italia!

Il confine con la Cina
















La grotta di Ho Chi Minh (Hang Pac Bo)






























La cascata di Ban Gioc
























Il paesaggio
























11 aprile 2010

Esplorazione della campagna Vietnamita

Da lunedì 5 aprile a venredì 9 aprile mi sono mimetizzato tra la popolazione locale della provincia di Bac Giang per cercare informazioni su John...mi hanno detto che è passato di qui poco tempo fa ma che ora dovrebbe esserersi spostato al Nord, nella provincia di Cao Bang, al confine con la Cina.
Comincia a sentire il fiato sul collo!
Ecco il resoconto della settimana!

Lunedì 5 aprile:
Giornata davvero impegnativa...partenza alle 7.30, per strada abbiamo (io e l'autista) caricato Quyhn, l'interprete, e verso le 9.30 siamo arrivati al centro del comitato del partito.
Il posto dove siamo andati (Thang Cuong) è in mezzo alla campagna, le strade non sono asfaltate (ma entro la fina dell'anno m'hanno detto che lo faranno) e tutt'intorno non c'è altro che riso.
Bevuto il solito te verde di benvenuto, siamo andati alla casa culturale per incontrare le varie autorità coinvolte nella "caccia": come benvenuto m'hanno fatto brindare con un bicchierino di grappa di riso, il primo di una lunga serie!
Ogni "interrogatorio", cioè ogni persona nuova che arrivava era un brindisi, prima del pranzo brindisi, durante il pranzo brindisi...mi stava uscendo dalle orecchie la grappa!
Fortuna che non è tanto forte, però questa sera m'è venuto un po' di mal di testa...
Domani mi fermo a dormire a Bac Giang perchè la sera devo incontrare una persona del dipartimento (o chi non ho ben capito)...cena e serata karaoke...la vedo lunga!
Mercoledì torno ad Hanoi e giovedì mi fermo a dormire ad An Lac, se ho capito giusto e non cambia qualcosa!
Tutto sommato però devo dire che mi sono divertito, il traduttore è un tipo simpatico che mi racconta come viveva durante la guerra contro gli Stati Uniti.

Martedì 6 aprile:
Questa mattina sono tornato nel villaggio di ieri, Thang Cuong, per fortuna le persone da "interrogare" erano solo 3 e quindi i brindisi a base di grappa di riso sono diminuiti!
A pranzo ci siamo spostati in un altro villaggio, Son Thinh (dove torneremo domani) e anche qui brindisi a non finire...però ho imparato come bere il meno possibile, basta bere solo un goccio e non si offendono!
Fatto "un interrogatorio", siamo andati a vedere la pagoda (=tempio) più antica del Vietnam: bella, ho conosciuto anche il monaco buddhista che la "dirige"...aveva anche lui il cellulare...non me l'aspettavo!
Verso le 17 siamo tornati in albergo e poi a cena col costruttore...alla fine voleva a tutti i costi pagarmi un "massaggio" e quando ho rifiutato si è quasi offeso...ha detto che non c'è niente di male e che gli occidentali di solito apprezzano questo tipo di intrattenimento...vabbè, secondo lui vengo fino in Vietnam per andare a puttane...io devo trovare Rambo!

Mercoledì 7 aprile:
Oggi sono riuscito a fare tutte gli "interrogatori" che mi mancavano (praticamente tutti dato che ieri tra una cosa e l'altra ne ho fatto solo1) e sono tornato a casa stanco morto...sono riuscito a vedere la faccia più povera del Vietnam (che culo direte), con una povera vecchia con un figlio disabile che ha l'acqua "pulita" ma non la usa perchè non riesce a pagarla...usa ancora quella del pozzo e la casa ha 70 anni, un record da queste parti!
Qui le giornate sono sempre grigie e afose, il sole non l'ho mai visto...

Giovedì 8 aprile:
Sono andato in questo villaggio di campagna, An Lac, le strade sembrano un po' quelle del Kenya, tutte rosse, solo che qui sono fangose perchè piove sempre in questo periodo!
Sembra un po' una cartolina, o almeno rappresenta alla perfezione l'idea che avevo (ed ho ancora) del Vietnam prima di partire: terrazzamenti di risaie con la foresta tropicale attorno, tanto e tutto verde!
Ho iniziato la mattinata con del miele offerto dal "guardiano" del bacino e della grappa con dentro petali di fiori e api...buoni!
Poi ho incontrato le autorità nella casa del capo frazione e ho iniziato gli "interrogatori"..."che strano" ho pensato "qua non bevono"...sti cazzi, durante il pranzo ho fatto brindisi a non finire!
Poi, molto diligentemente, e per fortuna sobrio (!), ho continuato le interviste.
La sera altro giro di brindisi a base di grappa di riso e poi in albergo.
A cena ho assaggiato le rane, non hanno un gusto forte o particolare...alle 22 eravamo già in albergo pronti per andare a dormire (l'autista, il traduttore ed io)!

Venerdì 9 aprile:
Partenza alle 7, colazione a base di involtini di riso (questa volta ho solo guardato, non ce la facevo a mangiare quella roba di mattina!) e ultimo giro "d'interrogatori"...e ultimo pranzo con la "comunità" di An Lac...tutti (quelli della comunità) contro uno (io) a forza di brindisi con la grappa di riso...alla fine del pranzo non ero molto lucido, ma se rifiuti si offendono!
Ho mangiato carne e sangue di cane...la carne buona, il sangue un po' meno...ma me l'hanno detto dopo un po' che mangiavo cos'era!
Dovevo andare a fare un giro nella foresta, ma pioveva e non riuscivamo a raggiungere il posto in macchina, sfiga!


Thang Cuong
























Son Thinh
































An Lac
















10 aprile 2010

Ha Long, un buco nell'acqua...scusate!

Oggi alle 7.00 ero già in piedi, alle 7.30 "Charlie" (=quelli del tour organizzato) doveva passare a prendermi...erano le 8.20 quando s'è fatto vivo qualcuno!
Comunque alle 9.00 siamo partiti, tre ore di viaggio.
Siamo saliti su una barca e ci hanno portato a visitare la baia: bella, sono degli "scogli" giganti tutti coperti di vegetazione con delle grotte che li collegano, peccato che pioveva!...e John non si vedeva.
Abbiamo mangiato sulla barca, e lì ho conosciuto una coppia di vietnamiti e una ragazza cinese (insegna turismo in una università cinese) che erano in tavolo con me, ho cercato di carpire qualche informazioni ma nulla.
Siamo andati a fare un giro in kayak (era compreso nel prezzo)...di un quarto d'ora...fradicio
Poi siamo andati a piedi ad esplorare (=visitare) una grotta (tipo quelle di Frasassi per capirci) con tutte le stalagmiti e le stalattiti.
Ho rinunciato, John non è nemmeno qui!
Siamo partiti per tornare ad Hanoi alle 18.00, sulla strada abbiamo trovato un incidente e siamo rimasti fermi un bel po', ci siamo fermati per fare una pausa cesso e dall'altra parte della strada un cinciullino si è rebaltato con la moto...per fortuna non s'è fatto niente...o almeno sembrava che si fosse fatto male solo ad una gamba!
Comunque alle 22.15 sono arrivato a casa...e per entrare ho dovuto scavalcare il cancello perchè non c'era nessuno e le mie chiavi non funzionano!
A parte questi imprevisti (e non avere ancora notizie di Rambo), è stata una bella giornata!

Le barche
















La baia
























La grotta