Birmania: 200 agenti intorno all'abitazione di Aung San Suu Kyi
Il leader della Lega nazionale della democrazia, Aung San Suu Kyi, è sotto strette misure di sicurezza.
Sono circa 200 gli agenti di polizia dispiegati nei pressi della sua casa, a Rangoon, più di 20 quelli presenti al suo interno. Mentre

«Sono stato sollevato nel sapere che l'inviato dell'Onu ha potuto incontrare i leader della giunta birmana così come Aung San Suu Kyi», ha dichiarato alla stampa il Segretario generale delle nazioni Unite, Ban Ki-Moon.
L'inviato dell'Onu Ibrahim Gambari ha consegnato «il messaggio più fermo possibile» alla giunta militare birmana, riguardo alla violenta repressione delle manifestazioni antigovernative della scorsa settimana, ma la sua missione non può definirsi «un successo», commenta Ban Ki-moon.
Intanto, la salma del giornalista giapponese Kanji Nagai, ucciso la scorsa settimana a Rangoon durante la violenta repressione delle manifestazioni antigovernative, è stata rimpatriata. La salma di Nagai, racchiusa in una cassa avvolta da un telo rosa e con un mazzo di fiori sopra, sarà esaminata dai medici legali di un ospedale di Tokyo.
La polizia attende di conoscere gli esiti dell'autopsia prima di pronunciarsi sulle cause del decesso. Finora le autorità nipponiche hanno fatto sapere che Nagai è stato colpito da un colpo di arma da fuoco da distanza ravvicinata e non da un proiettile vagante, come invece sostenuto dalle autorità birmane.
Il ministro degli Esteri nipponico, Masahiko Komura, ha annunciato che Tokyo intende ridurre gli aiuti alla Birmania in risposta alla morte di Nagai. «Ci sono stati appelli a sospendere completamente gli aiuti - ha detto il ministro - ma la gente di quel paese sta già soffrendo. Per questo abbiamo deciso per il momento di ridurre gli aiuti».
Articolo tratto da L'Unità.it
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