30 ottobre 2007

Gli "intoccabili"


Iraq, per i civili uccisi immunità ai mercenari Blackwater


Gli investigatori del Dipartimento di Stato Usa hanno concesso l'immunità alle guardie di sicurezza della Blackwater in merito all'inchiesta sulla morte di 17 iracheni lo scorso 16 settembre a Baghdad. A riportarlo, in un articolo consultabile online , è il New York Times che sottolinea - citando funzionari governativi - come di fatto si frenino così tutti gli sforzi per perseguire i vigilantes della società coinvolti nell'episodio.
Secondo quanto riporta il giornale gli investigatori del braccio investigativo dell'agenzia, il Bureau Diplomatic Security, non hanno il potere di concedere l'immunità, mentre i procuratori del dipartimento di giustizia che, invece, questo potere lo hanno non hanno ricevuto alcuna informazione sul dispositivo. Le fonti confidenziali, sotto anonimato, riferiscono poi che alla maggior parte delle guardie della Blackwater, implicate nella vicenda del settembre scorso, è stata offerta una sorta di immunità, per così dire, limitata.
E cioè gli è stato promesso che non sarebbero stati perseguiti per quel avrebbero detto durante i colloqui se avessero affermato la verità.
La questione dell'immunità ha rappresentato una sgradita sorpresa per il Dipartimento di G
iustizia che era già alle prese con questioni giuridiche relative a come intraprendere azione penali su civili americani in Iraq.
I dipendenti della Blackwater e altri contractor non possono essere, infatti, giudicati da tribunali militari e non è ancora chiaro - scrive il New York Times - come le leggi penali americane possano coprire reati com
messi in territorio iracheno.
Tra l'altro gli americani non possono essere giudicati dalla legge irachena anche in base ad un accordo siglato dall'autorità d'occupazione degli Usa nel 2003 e che non è stato abrogato dal Parlamento iracheno.

Articolo tratto da IlSole24Ore.org

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