"Il lavoro minorile è una brutta piaga...ma anche i maggiorenni che non fanno un cazzo!"
18 ottobre 2007
Nuove generazioni...
Vittima di un assurdo «agguato» in piazza Gli insulti come passatempo. Ma Battiston li ha affrontati
Erano in sette a far tardi in piazza Rosmini. Con i bar ormai chiusi e nient'altro da fare fino all'alba quel gruppetto di ragazzi (5 minorenni e 2 ventenni) aveva inaugurato un nuovo passatempo: prendevano di mira i passanti per vederne le reazioni. Qualche battuta, qualche sfottò. Le stesse che si è sentito rivolgere Alessio Battiston, che ha avuto la sfortuna di passare di lì, in bicicletta, proprio a quell'ora. Stesso copione, solo che lui non ha tirato dritto facendo finta di nulla. Nonostante i ragazzi fossero tanti si è fermato, è sceso dalla bicicletta e li ha affrontati. Le parole esatte che l'hanno convinto a scendere dalla bici non sono ancora chiare. Ma devono essere fortemente provocatorie per aver convinto il 27enne del Brione - descritto come tranquillo e tutt'altro che attaccabrighe - ad affrontare i sette ragazzini. Tre quelli che sono passati dalle parole ai fatti: un italiano di 17 anni, un serbo e un albanese entrambi di 16. Qualche spintone, un pugno che ha raggiunto Battiston e un attimo dopo anche quel coltello, stretto nella mano del diciassettenne roveretano che l'ha affondato per tre centimetri nell'addome di Battiston. Per i carabinieri è concorso in tentato omicidio a carico di tutti e tre. Quando la vittima si accascia a terra tutti sbiancano. E scappano via. Salgono sull'Audi A3 rossa di un amico (uno dei quattro che ha assistito alla rissa senza prendervi parte) e se ne vanno in cinque: i tre dell'aggressione, l'altro roveretano con l'auto e un altro albanese ventenne pure lui. Fanno pochi metri. Si fermano e i tre protagonisti dell'aggressione tornano indietro per vedere come sta la vittima. Nel farlo si liberano anche del temperino a serramanico, gettandolo nel cestino che si trova nella strettoia di corso Bettini. Poi, invece di fermarsi e chiamare i carabinieri soccorrendo la vittima, i tre minorenni e i loro due amici maggiorenni si sono allontani di nuovo, su quell'auto rossa. E così hanno rimediato anche la denuncia per omissione di soccorso. In piazza sono rimasti solo gli ultimi due amici, entrambi rumeni, uno maggiorenne l'altro minorenne. Trovati sul posto dai carabinieri poco dopo, quando allertati dal 118 sono arrivati in piazza Rosmini per capire cosa fosse accaduto. Dopo le prime resistenze i due rumeni hanno dato qualche indicazione ai militari. Quella decisiva è risultata essere proprio il colore e il modello dell'auto. Di Audi A3 rosse in città ce ne sono proprio poche e nel giro di qualche ora i carabinieri del capitano Tovazzi avevano già nome e cognome del guidatore. Il resto è venuto sentendo uno dopo l'altro i giovanissimi protagonisti dell'aggressione. Fino al 17enne roveretano che ha colpito Battiston. Proprio lui ha indicato ai carabinieri il cestino nel quale era stato gettato il temperino. La notte di giovane follia si è conclusa solo lunedì mattina: tutti i sette ragazzi sono stati sentiti nella caserma di largo Dalla Chiesa. Quattro sono poi tornati in libertà (comunque denunciati) mentre gli altri tre sono stati arrestati e trasferiti nel carcere minorile di Trento. Questa mattina l'udienza di convalida dell'arresto nel capoluogo. Altri tre ragazzi (i due rumeni e il roveretano con l'Audi) sono stati denunciati anche per favoreggiamento, avendo collaborato solo in un secondo momento con i carabinieri. Denuncia per omissione di soccorso, infine, per lo stesso guidatore e per l'altro albanese di 20 anni che erano a bordo dell'auto assieme ai tre aggressori minorenni. È il dottor Turri, per la procura minorile, a coordinare l'inchiesta ieri illustrata dal capitano Tovazzi assieme al tenente Bello e al maresciallo Catalano. I ragazzi hanno collaborato ammettendo in buona parte l'accaduto. Un assurdo «agguato» verbale conclusosi purtroppo non a parole.
Ma che cazzo di generazioni stanno crescendo?!Per i più giovani ormai è normale mettersi a insultare il primo che passa e tenere sempre a portata di mano un coltello! Non ditemi che è colpa della televisione, dei videogiochi violenti o menate varie, tutto questo c'era anche qualche anno fa, eppure io e le persone con cui sono cresciuto non abbiamo neanche mai pensato a fare delle cose del genere...e sì che stronzate ne facevamo!La cosa che lascia allibiti è il fatto che, tre giorni dopo l'aggressione, il responsabile materiale dell'accoltellamento sia già tornato a casa e si sia presentato in classe come se nulla fosse...ma i genitori lo educano o lo lasciano fare tutto ciò che vuole pur di farlo star zitto? Forse è proprio questo il problema dei giovani d'oggi!
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