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20 aprile 2010

Peccato che sia tutto vero...

 Vi prego, salvate la Miosfera

di STEFANO BENNI

Un preistorico vulcano islandese erutta e tutto il modernissimo traffico aereo è bloccato. Ma l'Italia sembra far parte di un'altra galassia e pensa solo alle sue piccole beghe. Il fifone schiva-processi dice che la mafia è un'invenzione dei media e Dell'Utri è un cartone animato. Bossi dà la colpa della nube alla crisi monetaria islandese e reclama le banche del Polo Nord.

Bertone è alla ricerca di un'analogia tra i crateri e i sodomiti. Bersani dice, si sciolgano pure i ghiacciai, basta che non si vada al voto. E alla fine il ministro Matteoli se ne esce con una proposta geniale: nessuno viaggi. Abbiamo capito perché è ministro.

Il terremoto di Haiti dopo una settimana è sparito dai media, ma al suo posto impazza una catastrofe ben peggiore: Minzolini e colleghi che si accapigliano sul milione di telespettatori perduti. Intanto abbiamo nuovi sismi in Nuova Guinea Afghanistan e Cina, ma l'argomento è logoro, non interessa più.
E dire che di problemi ambientali ne abbiamo anche noi. La penisola italica sembra snella ma è obesa. Con l'Alta Velocità possiamo schizzare da Roma a Milano in tre ore e due pacchetti di biscottini. Ma attraversarla per il largo da Roma a Cesena è come affrontare il Sahara. I cantieri della Salerno-Reggio Calabria sono patrimonio archeologico, al posto degli autogrill potrebbero avere dei nuraghi. Le autostrade a pagamento sfavillano di asfalto drenante, ma quando piove un terzo delle strade normali frana o è inagibile.

L'acqua sarà il business del futuro, è già pronta la privatizzazione con relativa spartizione. Ci sarà l'acqua Padana, metà Po metà Tevere, perché la Lega ha il cuore a nord ma l'esofago a Roma. Poi avremo Pidiella, l'acqua che combatte la renella e gli avvisi di garanzia. L'Acquafini che fa digerire i magoni e ripristina l'obbedienza. L'acqua Centrorosso, con lieve percentuale alcolica per far finta che le elezioni siano state un trionfo. Infine l'Acqua del sud, che essendo la mafia un'invenzione televisiva, sarà imbottigliata da Maria De Filippi.

In quanto all'aria le nostre città sono avvelenate dallo smog ma è tutto un fiorire di Ecomaratone, Vivilabici, Corricheseisano, Domenica Respira. Una o due volte all'anno migliaia di cittadini in tuta e scarpette testimoniano la loro volontà di sopravvivere. Ma il giorno dopo Domenica Respira c'è già Lunedì Ansima e poi Martedì Strozzati. È uscito anche un decalogo "per attraversare bene una città", come a dire, la colpa non è dell'inquinamento, ma dei cittadini idioti che non sanno respirare. In quanto alla Fiat, ha le auto elettriche pronte ma finché c'è il petrolio mancano le prolunghe.

E tra poco riavremo il nucleare. Verranno costruite solo centrali della moderna terza generazione. Vuole dire che ci devono guadagnare almeno tre grosse industrie. Nessuno ha proposto di costruire una nuova generazione di edifici scolastici, non si guadagna abbastanza.

Tutto questo testimonia che, di fronte a un emergenza ambientale senza precedenti, l'Italia continua a mostrare scarsissima conoscenza e coscienza ecologica. Ci sono singoli parlamentari, associazioni benemerite, comitati di cittadini, qualcuno come Grillo o Vendola che ci sta provando. Ma il partito verde italiano è sempre stata la cenerentola dei partiti verdi europei.

Tutti sentiamo parlare di pale eoliche e pannelli solari, ma le pale restano ferme, e sul fotovoltaico c'è un caos di leggi, di certificazioni improvvisate e di confusione sui costi. Sui nostri tetti l'unica cosa che trionfa è la parabolica.

Camion e navi con rifiuti tossici non hanno smesso un istante di attraversare i nostri territori e il nostro mare. Basta pagare una multa e si riparte. E la nostra prevenzione incendi è al livello di quella degli eschimesi.
Forse c'è una spiegazione. Forse l'Italia si è affezionata all'immagine di qualcosa di sporco, franante, disordinato, e guasto. Le nostre bellezze devono avere un contrappunto fetente, per venire incontro alle aspettative ai turisti. Che infatti fotografano con la stesso interesse i nostri quadri e la spazzatura per strada.

Eppure la parola "pulito" salta fuori in ogni nuovo slogan, iniziativa, e palingenesi. Berlusconi si è promozionato ripulendo una parte di Napoli, poco importa che adesso tutto stia tornando come prima. Le gallerie ferroviarie "ecostabili" della Roma-Bologna hanno distrutto i torrenti dell'Appennino, ma non sentirete mai un'amministrazione rossa protestare per questo scempio. Andate sullo Jonio e vedrete che per un ecomostro abbattuto, un altro sta spuntando.

Chi ci difende da questo massacro mafioso-cementizio? I geologi, i sismologi, i metereologi sono ormai post-esperti. Nel senso che vengono ascoltati solo dopo i disastri. Sarebbe bellissima una trasmissione televisiva in prima serata col titolo "Io l'ho visto" in cui si denunciano i pericoli e i guasti del dissesto idrogeologico e si indica come intervenire subito. Ma i disastrologi devono constatare, non inquietare. E i più furbi tra loro hanno un argomento rassicurante, che garantisce un nuovo passaggio in televisione: dicono "è vero, è un disastro ma è già successo nel 1937". Verrebbe voglia di farsi trovare a letto con la loro moglie dicendo "quello che lei pensa è vero ma non si arrabbi, è già successo nel 1998".

Il vulcano, dicono gli scienziati, non è una malvagia anomalia, ma un motore della biosfera. In questo caso il prefisso "bio" viene usato seriamente: ma ormai non c'è prodotto che non esibisca queste tre lettere come pennacchio. Da biogas si è passati a bioyogurt, biomassaggio, biodentifricio e anche biopannolino per bioculi grandi e piccini. Quando si tratta di vendere, sono tre lettere magiche. Quando però si parla di biosfera, cioè di un organismo che non si può vendere, ma che si dovrebbe difendere dalla sfrenatezza economica, il discorso cambia. Ogni istanza ecologica diventa biochiacchiera apocalittica. E i giapponesi con cinica serietà scientifica ci informano che la crisi totale della biosfera è già in atto, e scommettono chi sul 2013 chi sul 2050. Non è un dubbio cosmico come "chi vincerà lo scudetto", ma varrebbe la pena di rifletterci.
Fortunatamente per i dirigenti italiani le tre lettere sacre non sono bio, ma "mio", la miosfera del privilegio e dell'impunità. Quel vulcano è un rompiballe, che probabilmente ha dentro al cratere un ritratto di Che Guevara. Dimentichiamolo in fretta.

Recentemente Obama ha detto che entro il duemilatrenta l'uomo deve assolutamente andare su Marte. Ci viene un dubbio: lo ha detto per desiderio scientifico o sta preparando un'arca di Noè? Sarebbe bello se l'inevitabile nube islandese ci spingesse a pensare alle nubi evitabili del nostro futuro. Ma la fine del mondo sembra ormai l'ultimo grande spettacolo che ci è rimasto. Non conviene rinviarla, abbiamo già venduto tutti i biglietti

Articolo tratto da Repubblica.it

17 aprile 2008

Teste...vuote


Blitz contro gruppo neonazista

Sedici arrestati tra i 16 e i 27 anniAgli indagati sono contestati almeno otto episodi di violenza per motivi razziali. Gli affiliati dell'associazione si riunivano in una costruzione in legno nel bosco di Saltusio.

Sono accusati di incitamento alla discriminazione, odio e violenza, per motivi razziali, etnici e nazionali: 16 giovani tra i 16 e i 27 anni sono stati arrestati dalla polizia di Bolzano sta eseguendo a Merano, Scena, Tirolo, Lagundo e dintorni nell'ambito di un'operazione che è stata chiamata Odessa, dal nome del piano predisposto dai nazisti con la caduta di Hitler per mettere in salvo all'estero i gerarchi del Terzo Reich.
L'operazione, condotta dalla Digos della questura di Bolzano, arriva dopo una complessa ed articolata indagine che ha individuato un consolidato e consistente gruppo neonazista sudtirolese. Al gruppo sono contestati in particolare 8 episodi di violenza (lesioni personali e intimidazioni) consumati ai danni di giovani italiani e stranieri ritenuti dalle persone indagate 'diversi' per motivi etnici, razziali e sociali.
Le indagini hanno permesso di ricostruire l'inquadramento gerarchico all'interno del gruppo, i cui vincoli 'camerateschi' si rinsaldavano sistematicamente attraverso contatti quotidiani, con incontri nella zona boschiva di Saltusio dove veniva utilizzata una costruzione in legno (sulla porta d'accesso la scritta 'ein tirol') con tutte le dotazioni iconografiche tipiche della ideologia espressa dal gruppo (drappi, emblemi nazisti inneggianti al reich tedesco, bandiere di guerra della marina tedesca, ecc.) o in incontri rituali finalizzati a consacrare l'ingresso formale nel gruppo di nuovi affiliati che in qualche modo restavano 'affascinati' da tali modalità simboliche e immaginifiche.
Il gruppo era in contatto con movimenti di estrema destra attivi in Austria, Svizzera e Germania. Nel corso dell'operazione, condotta anche con l'ausilio del reparto prevenzione crimine di Padova, sono state eseguite anche numerose perquisizioni domiciliari.

Articolo tratto da Repubblica.it

16 novembre 2006

Diritto alla vita...e alla morte...

WELBY PRONTO ALLA DISOBBEDIENZA CIVILE

ROMA -"Nonostante la mia pubblica richiesta di essere sedato per staccare il respiratore, nessuno vuole prendersi questa responsabilità. Quindi, l'unica via percorribile resta quella della disobbedienza civile che - insieme a Marco Pannella e ai compagni radicali - non potremmo e non potremo far altro che mettere in pratica un giorno da decidere. P.Welby". E' quanto afferma in una lettera Piergiorgio Welby, vicepresidente dell'associazione Coscioni in una lettera inviata ai Presidenti e ai membri delle Commissioni Sanità e Giustizia di Senato e Camera, e per conoscenza, ai Presidenti dei due rami del Parlamento. Dopo il seminario svolto il 27 ottobre scorso, alla Presenza del Presidente della Commissione Sanità Ignazio Marino, con all’ordine del giorno la domanda di Welby rivolta ad autorevoli giuristi, medici, bioetici e politici ("é possibile che mi sia somministrata una sedazione terminale che mi permetta di poter staccare la spina senza dover soffrire?"), il co-Presidente dell Associazione Coscioni ha ritenuto di prendere questa decisione. L'Associazione ha inoltre organizzato per sabato e domenica prossimi una mobilitazione nazionale di raccolta firme sulla petizione rivolta al Parlamento "perché affronti la discussione sulle proposte di legge in materia di decisioni di fine vita e dia l’avvio ad una indagine conoscitiva sul fenomeno dell’eutanasia clandestina".
ESCE “LASCIATEMI MORIRE”
"Ai giorni nostri siamo assediati dalla paura di sopravvivere oltre il limite consentito dalla dignità personale, dal nostro desiderio, dalla capacità di sopportare sofferenze fisiche e mentali". E' l'opinione che Piergiorgio Welby, cinquantunenne romano da oltre quarant'anni affetto di distrofia muscolare e che ormai da trent'anni respira con l'ausilio di un ventilatore polmonare e comunica mediante un computer, affida al libro "Lasciatemi Morire" (Rizzoli), in libreria da domani. Centoquarantesette pagine: quattro capitoletti, una lettera aperta al presidente della Repubblica per rivendicare il diritto alla morte da parte di un uomo che ha già chiesto, senza avere risposta, il permesso "di essere sedato per staccare il respiratore". Secondo l'autore questo "vivere oltre i limiti" è il risultato del progresso della scienza medica che "é in grado di tenere in vita chi un tempo sarebbe morto". "Ma se è la medicina ad aver creato il problema, è doveroso che sia la medicina a preoccuparsi di trovare soluzioni". Per ora Welby, nel contesto italiano vede nella disobbedienza civile l'unico modo possibile per praticare l'eutanasia e mettere così fine a sofferenze insopportabili con una "morte opportuna". "L'eutanasia - si legge nel volume - è l'estremo e generoso aiuto che il medico può offrire per interrompere un percorso di morte". "Quando un malato terminale decide di rinunciare agli affetti, ai ricordi, alle amicizie, alla vita e chiede di mettere fine ad una sopravvivenza crudelmente “biologica”, io credo che questa sua volontà debba essere rispettata ed accolta con quella pietas che rappresenta la forza e la coerenza del pensiero laico". Così Welby si rivolge, dalle pagine del libro, al presidente Napolitano affidandogli la realizzazione di un sogno: "ottenere l'eutanasia". "Vorrei - scrive - che anche ai cittadini italiani sia data la stessa opportunità che é concessa ai cittadini svizzeri, belgi, olandesi". Inoltre Welby denuncia: "In Italia, l'eutanasia è reato, ma ciò non vuol dire che non “esista”: vi sono richieste di eutanasia che non vengono accolte per il timore dei medici di essere sottoposti a giudizio penale e viceversa, possono venir praticati atti eutanasici senza il consenso informato di pazienti coscienti". "Forse - scrive ancora Welby - quel che ci vuole per ridare ossigeno allo stagnate dibattito italiano è una scossa semantica, una parola che sia priva di incrostazioni, che esprima le contraddizioni che si sono create a causa delle tecnologie legate alla rianimazione, ai supporti che simulano le funzioni vitali". "Noi usiamo una parola che rimanda ad altro, che non ha alcun rapporto con il significato che oggi vogliamo darle". Eutanasia, ricorda l'autore, letteralmente è "buona morte", ma per Welby è "solo una parola falsamente tranquillizzante". "Potremmo dire - aggiunge _ biodignita o ecomorire o finecosciente". L'obiettivo è quello di trovare "una parola che esprima il diritto del malato a non essere ridotto a semplice palestra per esercitazioni e virtuosismi fantascientifici".

Articolo tratto da Corriere.it

Difficile dargli torto, in certe condizioni non si vive ma si cerca di sopravvivere (se non vegetare), quindi se qualcuno è cosciente di quello che fa, perchè non rispettare il suo desiderio di mettere fine a delle sofferenze spesso atroci?