06 maggio 2008

La madre degli imbecilli è sempre incinta


Verona, presi gli ultimi due aggressori

Sono tornati dall'inghilterra e si sono costituiti. Dichiarato morto Nicola Tommasoli, il 29enne aggredito da 5 neonazisti. I genitori: sì all'espianto degli organi.

Presi anche gli ultimi due presunti componenti del gruppo che ha picchiato a morte Nicola Tommasoli la notte del primo maggio nel centro di Verona. Federico Perini, 20 anni, e Nicolò Veneri, 19, entrambi veronesi, sono tornati da Londra la notte tra lunedì e martedì per costituirsi. Bloccati dalla Digos all'aeroporto di Orio al Serio, sono stati portati nel carcere veronese di Montorio. I due hanno confessato, come avevano fatto gli altri tre componenti del gruppo neonazista. Le indagini, anche grazie alle immagini registrate da telecamere, si sono subito indirizzate verso simpatizzanti della estrema destra. L'aggressione però non avrebbe avuto motivazioni politiche: la vittima, assieme a due amici, aveva negato una sigaretta al gruppo. Il primo ad essere stato bloccato dagli investigatori era stato Raffaele Delle Donne, 19 anni, studente, poi lunedì il fermo di Guglielmo Corsi, 19 anni, metalmeccanico, e Andrea Vesentini, 20 anni, promotore finanziario. All'appello mancavano gli ultimi due, che risultavano fuggiti all'estero, prima in Austria e poi in Inghilterra. Poi anche per loro si è chiuso il cerchio.
Dunque non ce l'ha fatta Nicola Tommasoli, il giovane rimasto vittima della brutale aggressione ad opera del gruppo di cinque neonazisti. L'ospedale Borgo Trento di Verona lo ha dichiarato clinicamente morto. I genitori del ragazzo hanno deciso di donare gli organi. È passata da lesioni gravissime a omicidio l'ipotesi d'accusa nel fascicolo d'inchiesta per l'aggressione di Tommasoli. L'autopsia sul corpo di Nicola sarà disposta martedì mattina. La morte sarebbe riconducibile al vasto ematoma alla testa causato dai calci ricevuti.
Il 30 aprile scorso Raffaele Dalle Donne, in compagnia di altri due giovani, soprannominati Peri e Tarabuio (gli ultimi due fermati), è in centro per bere qualcosa in un noto caffè dove si trova gran parte della gioventù cittadina. Sono circa le 23 e ai primi tre si aggiungono anche altri due, Corsi e Vesentini, due ragazzi della provincia che frequentano anche loro la curva sud dello stadio «Bentegodi». I cinque bevono un po' e poi si spostano per le vie del centro e raggiungono un altro pub. Verso le due di notte, notano tre ragazzi che stanno fumando sulla strada. Corsi si avvicina e chiede sgarbatamente una sigaretta, la risposta è un no secco e poi partono gli insulti da parte dei cinque ultrà. I tre ragazzi che fumavano replicano alle parole e quindi si passa alle mani. Sono gli aggressori che cominciano a menare schiaffi contro gli altri tre continuando ad apostrofarli per chiedere una sigaretta: «Codino - dice uno degli aggressori rivolgendosi a un ragazzo che ha la coda di cavallo - dammi una sigaretta». Nella rissa Tommasoli cade a terra e due degli aggressori gli sferrano un calcio alla testa. Gli autori del pestaggio fuggono immediatamente, Dalle Donne, Peri e Tarabuio vanno a casa, gli altri due tornano a Illasi (Verona), il paese dove abitano. In ospedale, intanto, Nicola Tommasoli è già in fin di vita ricoverato in terapia intensiva con un edema cerebrale. Per lui non ci sarà nulla da fare.

Articolo tratto da Corriere.it

Chissà quale giustificazione sociologica cercheranno di trovare per queste teste...vuote...

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