Notizie arrivate dal Saint Martin sull'emergenza profughi e sul lento ritorno alla normalità (?)
"In totale le persone uccise in Kenya, dopo le elezioni del dicembre 2007, sono state più di mille con un numero di sfollati (internal displaced) che si aggira intorno ai 500 mila. Fino alla metà di marzo 2008 in Nyahururu c’erano tre campi profughi allestiti in tre aree differenti della città che ospitavano in totale 20 mila persone.
Il sostegno del Saint Martin è stato di diverso tipo:

- distribuzione di materiale vario (cibo, materassi, vestiti, coperte, ecc.);
- assistenza sanitaria in collaborazione con l’ospedale governativo;
- costo del trasporto per chi ha voluto raggiungere parenti o amici in altre zone ;
- in collaborazione con altre chiese protestanti ha prodotto e distribuito materiale informativo con messaggi di pace e riconciliazione;
- ha organizzato momenti ecumenici di preghiera per la pace;
- counselling e accompagnamento psicologico.
Il problema principale è che non si vede, in tempi brevi, una possibile soluzione per queste persone. C’è una grande speranza nel nuovo governo, insediatosi finalmente la settimana scorsa, che ha promesso di fare qualcosa per correre in aiuto di chi è rimasto senza niente. La stagione delle piogge sta iniziando e coloro che sono ancora nelle tende in zone come Naivasha, Kisumu, Eldoret dovra

La vita di Nyahururu, quella “visibile”, è ricominciata normalmente come se niente fosse, sembra che non ci siano strascichi, ma fanno molta paura le ferite che rimangono dentro al cuore delle vittime. Come potranno essere rimarginate le ferite, in quanto tempo, e se non vengono rimarginate cosa provocheranno in un futuro? Altre vittime? Altra violenza? Finché la povertà continuerà a segnare la vita di migliaia di persone in Kenya, colui che vuole fare del male al proprio fratello troverà sempre chi accetterà il suo denaro per commettere ingiustizie e violenze. Eppure non c’è altra soluzione che continuare a credere e ad investire nelle persone, nel loro cuore, nella loro generosità."
Lettera ricevuta tramite FondazioneFontana.org
Nessun commento:
Posta un commento