Operazione:Pretofilia, la scure del Governo
Nel parlare del gioco, analogamente a quanto avevano scritto gli esponenti UDC nell'interpellanza, Naccarato cita la normativa sulla pedopornografia a cui in questo caso bisognerebbe far riferimento in quanto nel gioco vi sarebbero simulati atti sessuali tra adulti (i preti presi di mira dagli autori del videogame) e bambini.
Si tratta peraltro di una rappresentazione a dir poco stilizzata di tali atti, di dimensioni ridottissime e di scarsissima intelligibilità, all'interno di un contesto studiato per condannare simili eventi. Comprensibile dunque che prendere di mira questo specifico aspetto del videogame possa essere visto da qualcuno come un discutibile espediente per rimuovere un contenuto politicamente controverso, negando al contempo di aver leso la libertà di espressione.
Lo denunciano gli stessi autori del game, quelli di Molleindustria, che in una nota sconsolata annunciano di aver sospeso la pubblicazione del gioco. "Siamo convinti - scrivono - che perseguire un videogioco satirico con l'accusa di pedopornografia sia, oltre che un attacco alla libertà di espressione, anche un danno alla sacrosanta lotta agli abusi sui minori. La stessa legge che si propone di punire gli stupratori e i produttori di materiale pedopornografico viene usata per togliere dalla circolazione un'opera che paradossalmente vuole proprio essere una condanna di questi comportamenti".
E spiegano: "Dal momento che l'intento del governo è quello di agire sul nostro service provider abbiamo pensato che la soluzione migliore fosse quella di rimuovere i contenuti incriminati nella speranza che la macchina poliziesca si possa ancora arrestare".
Inutile dire che il gioco rimane disponibile online, sia come file sulle reti di sharing che come gioco giocabile direttamente online su siti e portali dedicati.

Articolo tratto da Punto-informatico.it
Ma è un "gioco" per sensibilizzare le persone sul problema e loro lo censurano...senza parole!
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