26 gennaio 2007

Piccoli criminali crescono!!!


9 ANNI, RUBA UN'AUTO POI SI INTRUFOLA SU UN AEREO

Quarantotto ore ad alta tensione per un intraprendente ragazzino di Seattle: scappato di casa, voleva raggiungere il nonno nel Texas

SEATTLE (Stati Uniti) - Ha rubato una macchina, l'ha fatta schiantare contro un albero, è andato in autobus all'aeroporto e si è imbarcato, senza biglietto, su un aereo per il Texas in barba a tutti in controlli di sicurezza. Il protagonista di queste 24 ore ad altissima tensione è un ragazzino di nove anni, Semaj Brooker, residente nel sobborgo di Lakeland, a Seattle (Washington). Nonostante tutto, la madre ha avuto parole di elogio per lui: «Ha dimostrato di essere in grado di raggiungere qualsiasi obbiettivo», che nel suo caso era solo quello di arrivare a Dallas, dove vive il nonno.
DIECI FUGHE -
A dir la verità, come riporta il quotidiano britannico The Guardian, era la decima volta che il ragazzo cercava di scappare da casa: stando alla madre, Semaj era spaventato dalla presenza di un maniaco sessuale nel suo quartiere e aveva imparato l’arte della guida grazie ai videogiochi. Domenica scorsa si era impadronito dell’auto di un vicino, lasciata nel vialetto con il motore acceso: inseguito dalla polizia, era finito contro un albero.
L'IMBARCO -
Il giorno successivo, Semaj ha optato per il trasporto pubblico bus e ha raggiunto sano e salvo l’aeroporto di Seattle. Approfittando dell’annuncio che chiedeva a un passeggero di presentarsi al banco informazioni, si è spacciato per la persona in questione affermando di aver smarrito la carta d’imbarco e che la madre lo stava aspettando all’uscita; messo su un volo della Southwestern Airlines per San Antonio, all’arrivo ha provato la stessa tattica ma questa volta il nome da lui dato non corrispondeva a nessun passeggero in partenza per Dallas e (solo) così è stato scoperto.
CONTROLLI SUPERATI -
La vicenda ha causato numerose polemiche perché Semaj è riuscito tranquillamente a superare tutti i controlli di sicurezza sui quali le autorità hanno investito miliardi di dollari: dalla sua il fatto che in base alla legge statunitense i minori di sedici anni non devono esibire alcun documento di identità per imbarcarsi su un volo. La Southwestern si è giustificata sottolineando come il nome fornito da Semaj corrispondesse a quello dato per la riserva di un posto, già pagato ma senza che fosse stato ancora emesso il biglietto: per questo gli è stata fatta la carta d’imbarco.


Articolo tratto da Corriere.it

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