26 febbraio 2009

"Meglio far gola che pena"


Grasso è bello in Mauritania
Le nuove generazioni però si oppongono al leblouh, la pratica dell’ingrassamento delle donne


Grasso è bello. Per lo meno in Mauritania, nelle zone rurali, è ancora così. Le nuove generazioni però si oppongono alla pratica tradizionale dell’ingrassamento, scrive il sito web Magharebia.com. La pratica del leblouh di origine arabo-berbera consiste nel far mangiare enormi quantità di cibo, se necessario a forza, alle bambine e alle ragazze, spesso prima del matrimonio, in quanto l’obesità è tradizionalmente considerata segno di bellezza. Essere grassi significa anche essere in salute e ricchi. Una ragazza magra non solo rischia di restare senza marito, ma è anche «una vergogna per la famiglia in alcuni paesi, specialmente nelle zone più remote», ha spiegato un’insegnante locale.
Una generazione fa, un terzo delle donne del paese veniva «messo all’ingrasso», ma oggi accade a una su dieci, secondo il governo della Mauritania, che ha lanciato diverse campagne contro questa pratica. Magherebeia.com cita uno studio di un’associazione locale secondo il quale accade all’80% delle ragazze nelle aree rurali e solo al 10% nelle città, ma con lo spostamento verso le zone urbane, è diventato più comune anche lì. «Ho praticato il leblouh con mia figlia Leila quando aveva 10 anni, perché volevo che si sposasse e avesse bambini al più presto», ha detto una donna di nome Khadija a Magharebia.com. «È la stessa cosa che mia madre, Dio la protegga, fece con me».
Le ragazze si oppongono per varie ragioni. «L’epoca delle tende e della vita nel deserto è passata», dice Fatimetou, una studentessa 22enne. «Siamo nell’era della globalizzazione, e il fenomeno del leblouh ha perso significato, deve scomparire». Mariem, un’altra studentessa, è più preoccupata dalle conseguenze dell’obesità per la salute. «Ci sono così tante donne che non possono uscire di casa perché pesano troppo». Ospedali e cliniche private ne ricevono molte con problemi legati all’obesità. Anche i ragazzi più giovani, in città almeno, hanno gusti diversi. «Vogliamo mogli magre», ha detto Yusuf, un negoziante di 19 anni, alla Bbc. «Ma ad alcuni piacciono grasse».
Soprattutto nelle campagne, inoltre, l’ingrassamento si accompagna a matrimoni precoci. «Sono stata costretta a sposarmi a 14 anni», racconta Vayza. «Mi sento così triste quando vedo le mie amiche con corpi snelli che frequentano le superiori». A volte le famiglie pagano ingrassatrici professioniste, per assicurarsi che il peso delle figlie aumenti. «Mi picchiava quando non riuscivo più a mangiare e quando stavo per vomitare», racconta Hoda, che aveva allora 8 anni. «Mi faceva bene cinque litri di latte da un enorme contenitore. Era come se il mio stomaco ogni volta stesse per esplodere». Selma racconta che aumentò rapidamente di peso, arrivando a 80 chili all’età di 15 anni.
«Faccio mangiare loro molti datteri, moltissimo couscous e altri cibi grassi», ha raccontato Fatematou, una voluminosa sessantenne, alla Bbc. Dirige una «fattoria dell’ingrasso» nella città di Atar, nel nord desertico. «Le faccio mangiare, mangiare e mangiare e poi bere tantissima acqua per tutta la mattina e poi possono riposarsi. Si ricomincia di pomeriggio. Facciamo così tre volte al giorno, mattina pomeriggio e sera». A volte le bambine «piangono e urlano», ha confermato, ma «si abituano alla fine». Arrivano a pesare tra i 60 e i 100 chili. «Ho visto partorire ragazze di 10 anni. Dieci anni! Quando sono grasse e belle, possono servire bene i loro mariti».


Articolo tratto da Corriere.it

Nessun commento: