24 febbraio 2009

Come trovare una "specie in via d'estinzione"


Osama "specie in via d'estinzione"ecco la "tana" del superfuggitivo
Sulla rivista del Mit la ricerca di un autorevole professore Usa: con i criteri applicatialle migrazioni ha individuato un villaggio del Pakistan. Ed è subito polemica

Come trovare Osama bin Laden, il ricercato numero uno al mondo ? Se l'è chiesto a lungo George W. Bush, negli anni della sua guerra al terrore, e ora che il problema sembra passato in secondo piano, a causa della recessione, ecco arrivare una risposta sorprendente: con il ragionamento scientifico e una tecnologia a disposizione di tutti come Google Earth. A sostenerlo è il professore di Geografia dell'Università della South California Thomas Gillespie. Nella sua ricerca pubblicata sull'International Review del Massachusetts Institute of Technology, ha applicato al capo di Al Qaeda le stesse teorie di biogeografia usate per identificare la posizione nel tempo e nello spazio delle specie animali in pericolo di estinzione: si valuta il luogo dell'ultimo avvistamento e poi si applica la teoria secondo cui, più ci si allontana nello spazio da quel posto, più diventa improbabile trovare condizioni favorevoli alla sopravvivenza, che nel caso degli esseri umani equivale a dire persone che hanno lo stesso credo religioso, parlano la stessa lingua, e così via. Per dare risposta a "una delle domande politiche più importanti del nostro tempo", Gillespie ha incrociato vari dati, valutandoli sotto il profilo globale, regionale e locale: non solo l'ultima posizione certa del fuggitivo, ovvero Tora Bora, ma anche il fatto che ha bisogno di dialisi, ha bisogno di soffitti alti data la sua imponente statura e si contorna di numerose guardie del corpo che necessitano di stanze dove soggiornare. Tramite l'analisi delle foto satellitari e delle notizie di intelligence di dominio pubblico, il professore ha quindi individuato con un lungo ragionamento il paesino pakistano di Parachinar, a una ventina di chilometri dall'Afghanistan, come il luogo in cui consiglia a Cia ed Fbi di andare a cercarlo. Ancor meglio, nello studio si individuano tre edifici che potrebbero fungere dal nascondiglio: due strutture residenziali e quella che sembra essere una prigione.Il clamore generato dalla ricerca ha fatto piovere addosso a Gillespie numerose critiche di chi ha fatto notare l'inopportunità di pubblicarne i risultati sul web, facilitando l'eventuale fuga di Osama, nel caso fossero veri. Ma anche e soprattutto di chi la mette in dubbio, come il professore della Ryerson University Murtaza Haider, di origini pachistane: con una lettera pubblicata dalla stessa International Review, ha fatto notare come difficilmente un sunnita come bin Laden cercherebbe nascondiglio nell'unica città a maggioranza sciita della regione tribale del Pakistan. Tuttavia riconosce quella carenza di intelligence nella zona da parte del governo Usa, stimolo che forse ha spinto Gillespie ad azzardare la soluzione, usando ragionamenti sì raffinati, ma anche una tecnologia ormai alla portata di tutti grazie a Google Earth. L'aspetto più interessante della ricerca sembra essere proprio una delle riflessioni fatte in conclusione: si è detto per molto tempo che bin Laden si nasconderebbe in una grotta, ma questo tipo di soluzione, spiega Gillespie, richiederebbe comunque un approvvigionamento continuo di viveri, medicine e altri beni, facilmente individuabile con la miriade di occhi elettronici in orbita nello spazio. Considerata la potenza dei satelliti spia americani, se bin Laden fosse veramente in una grotta, non lo avrebbero già stanato?


Articolo tratto da Corriere.it

Nessun commento: