13 settembre 2008

Ultime notizie da Ol Moran


Anche se nessuno ne parla più, la situazione in Kenya non è ancora ovunque molto tranquilla...


"...Dopo le infauste elezioni dell'anno scorso, la situazione non e' piu' tornata alla normalita', sono continuate come uno stillicidio infinito le razzie notturne dei Pokot a danno della povera gente colpevoli di avere qualche animale domestico.
Come vi ho mandato informazioni in questo senso altre volte, sono continuati gli scontri fra le due tribu' Samburu e Pokot, che si combattono per le zone di pascolo e le pozze d'acqua per gli animali domestici. Naturalmente quando ci sono cosi' tante armi in giro in mano ai tribali, ci scappa sempre la razzia notturna per rubare gli animali domestici delle altre tribu', come i Kikuyu e Turkana, cosi' pure qualche ferito e anche qualche morto. Risultato le tribu' stanziali sono rimaste particolarmente penalizzate dalla vicinanza di queste tribu' assai bellicose, hanno perso tutti gli animali domestici in cui confidavano, che era praticamente la loro banca, e vivono nella piu' grande poverta', diciamo pure che c'e' anche fame. Attraverso il gruppo "Giustizia e Pace" abbiamo tenuto una registrazione dati di tutti questi incidenti, con tutte le informazioni del caso e sono piu' di 130 in sei mesi! Pero' c'e' anche da dire che questi saranno circa meta' degli incidenti realmente avvenuti, perche' la gente si e' scoraggiata e non riporta neanche piu' alla polizia.
La conseguenza e' che diventa piu' difficile anche la nostra vita di ogni giorno con continui problemi creati da questa situazione irreale. Aggiungi che i funzionari del Governo e della polizia, che dovrebbero prendersi cura di questi problemi, sono stati comprati dai pastoralisti, perche' non facciano niente per raccogliere le armi illegali.
Noi cerchiamo di stare vicino alla nostra gente, condividendo i loro problemi, le loro sofferenze e difficolta': piu' volte abbiamo anche organizzato programmi di "food for work" con gli aiuti
che riceviamo dall'Italia, in modo di aiutare le famiglie che non hanno cibo, evitando il dare gratis, che crea la dipendenza. "Food for work" funziona cosi': si individua un lavoro urgente e utile per la comunita', come una diga di un laghetto, o una strada da riparare, si calcola quante persone e quanto tempo ci occorre per portare a termine l'opera, poi si tira a sorte tra quelli
che si sono presentati, perche' il numero e' sempre molto di piu' delle persone occorrenti per il progetto, poi il lavoro procede per 8 giorni al mese, ogni persona ha la sua misura di lavoro giornaliero, completato il quale puo' tornare a casa. L'ultimo giorno di lavoro si consegna il cibo che consiste in 18 Kg di granoturco, 3 kg di fagioli e 2 kg di margarina, il tutto corrisponde
a circa 10 Euro."

Don Giovanni

Lettera tratta da BlogDegliAmiciDiOlMoran

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